Alla ricerca della sovranità monetaria… nel mondo.

Intervista all’intelligenza artificiale “GROK” di Elon Musk – 31 ottobre 2025

Il testo analizza il concetto di sovranità monetaria e la sua difficoltà di attuazione nel contesto globale contemporaneo, esaminando il caso di sette stati che, secondo l’autore, sono riusciti a mantenere una certa indipendenza dalle istituzioni finanziarie internazionali. L’articolo si addentra nelle sfide che questi paesi devono affrontare, tra cui le sanzioni economiche e la necessità di costruire un sistema di relazioni economiche alternative, analizzando le strategie che un paese potrebbe adottare per raggiungere l’autosufficienza finanziaria e l’indipendenza dai banchieri privati.

Quali sono gli stati o governi che sono riusciti a mantenere la sovranità monetaria oltre alla Corea del Nord?

La sovranità monetaria completa, dove uno stato emette la propria moneta senza che questa sia direttamente convertibile in valuta estera o legata a valute internazionali come il dollaro USA, è una situazione relativamente rara nel mondo contemporaneo. Oltre alla Corea del Nord, alcuni esempi includono:
  1. Cuba – Cuba ha mantenuto un controllo stretto sulla propria moneta, il Peso Cubano, con limitata convertibilità e un sistema economico fortemente controllato dal governo.
  2. Iran – L’Iran utilizza il Rial, e nonostante le sanzioni internazionali, il governo iraniano mantiene un controllo significativo sulla politica monetaria e sull’emissione di moneta.
  3. Venezuela – Anche se in una situazione economica molto difficile, il Venezuela sotto la guida di Nicolás Maduro ha cercato di mantenere la sovranità monetaria con il Bolívar, introducendo anche una criptovaluta statale chiamata Petro.
  4. Siria – La Siria, nonostante le turbolenze politiche ed economiche, continua a utilizzare la Lira Siriana sotto un controllo governativo rigoroso.
  5. Bielorussia – La Bielorussia usa il Rublo Bielorusso e il governo ha mantenuto un controllo significativo sulla politica monetaria, anche se con vari tentativi di stabilizzazione economica.
  6. Zimbabwe – Anche se ha passato periodi di iperinflazione e ha adottato in vari momenti diverse valute straniere come mezzo di scambio, il governo dello Zimbabwe ha cercato di riaffermare la sovranità con il nuovo ZWL (Zimbabwe dollar) introdotto nel 2019.
Questi paesi mantengono una sovranità monetaria in vari gradi, spesso legata a politiche economiche isolate o a sanzioni che limitano l’integrazione economica globale. È importante notare che la “sovranità monetaria” può variare in pratica: alcuni di questi paesi hanno sperimentato iperinflazione o hanno dovuto adottare misure economiche severe per mantenere il controllo sulla propria valuta.

Dunque sono solo sette gli stati liberi dalla morsa dei banchieri privati ?

La questione se esistano solo sette stati liberi dalla “morsa” dei banchieri privati è complessa e dipende da come si definisce “libero” in questo contesto. Tradizionalmente, si potrebbe interpretare come paesi con sistemi bancari completamente statali o con una sovranità monetaria che non è influenzata dai mercati finanziari internazionali o dalle grandi banche private. Ecco alcune considerazioni basate sulle informazioni disponibili e sul contesto generale:
  1. Corea del Nord: È spesso citata come esempio di paese con sovranità monetaria, dove il controllo economico è rigidamente centralizzato e le sanzioni internazionali limitano l’influenza delle banche private.
  2. Cuba: Anche Cuba opera con un sistema finanziario fortemente controllato dal governo, con limitata integrazione nel sistema finanziario internazionale.
  3. Iran: L’Iran ha un sistema bancario dove l’influenza delle banche private è limitata, specialmente a causa delle sanzioni internazionali che restringono le operazioni con banche estere.
  4. Venezuela: Nonostante le crisi economiche, il Venezuela mantiene un controllo governativo stretto sulla sua banca centrale e sulle politiche monetarie, cercando di operare fuori dal sistema finanziario internazionale dominato da banche private.
  5. Bielorussia: Ha un sistema bancario dove il governo esercita un controllo significativo, anche se con vari tentativi di riforma e integrazione economica.
  6. Siria: Anche se in una situazione di guerra e sanzioni, mantiene un controllo statale forte sulla sua economia e sistema bancario.
  7. Zimbabwe: Dopo periodi di iperinflazione e vari tentativi di stabilizzazione, il governo ha cercato di riaffermare il controllo sulla sua moneta, pur con vari gradi di successo.
Questi paesi sono spesso menzionati per la loro sovranità monetaria. Tuttavia, definire esattamente quale paese sia “libero dalla morsa dei banchieri privati” è problematico per diversi motivi:
  • Influenza Globale: Anche paesi con sistemi bancari statali possono essere influenzati da pressioni economiche globali, sanzioni, o mercati finanziari internazionali.
  • Interpretazione di “Libero”: La “libertà” potrebbe essere interpretata in molti modi: dalla mancanza di debito estero, alla non presenza di banche private, fino alla capacità di operare politiche monetarie senza interferenze esterne.
  • Dinamiche Politiche ed Economiche: La situazione può cambiare. Ad esempio, paesi che potrebbero essere considerati “liberi” in un periodo, possono subire cambiamenti interni o esterni che alterano questa condizione.
  • Informazioni Limitate: L’affermazione specifica di “solo sette stati” potrebbe riflettere una narrazione particolare o un momento storico, ma non c’è una definizione universalmente accettata o una lista ufficiale.
In sintesi, mentre ci sono paesi che cercano di mantenere una sovranità monetaria indipendente dall’influenza delle banche private internazionali, il concetto di essere “liberi” in questo contesto è sfaccettato e soggetto a interpretazioni. La lista dei sette paesi sopra elencati potrebbe essere una semplificazione di un quadro molto più complesso e dinamico.

Quali dei sette stati è soggetto a sanzioni economiche da parte del sistema bancario internazionale?

Basandomi sulle informazioni disponibili fino al 2024 e considerando che la domanda riguarda specificamente i sette stati menzionati (Corea del Nord, Cuba, Iran, Venezuela, Bielorussia, Siria, e Zimbabwe) in relazione alle sanzioni economiche dal sistema bancario internazionale:
  • Corea del Nord: Sì, è soggetta a sanzioni economiche internazionali, incluse quelle imposte dalle Nazioni Unite, dagli Stati Uniti e da altri paesi, “a causa del suo programma nucleare e missilistico”.
  • Cuba: Ha subito “sanzioni economiche, commerciali e finanziarie dagli Stati Uniti per decenni”. Queste sanzioni influenzano il sistema bancario internazionale dato che molte istituzioni finanziarie evitano transazioni con Cuba per evitare complicazioni legali con gli USA.
  • Iran: Sì, l’Iran è soggetto a sanzioni economiche, comprese quelle che riguardano il sistema bancario, principalmente “per il suo programma nucleare”. Le sanzioni sono state ripristinate e rafforzate dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare JCPOA.
  • Venezuela: Ha affrontato sanzioni economiche dagli Stati Uniti che hanno un impatto sul sistema bancario internazionale, limitando le transazioni finanziarie e accesso ai mercati finanziari globali, a causa delle accuse di “corruzione, violazione dei diritti umani, e crisi economica”.
  • Bielorussia: Sebbene non sia soggetto a sanzioni del sistema bancario internazionale nello stesso modo dei paesi sopra menzionati, ha subito “sanzioni specifiche dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti per questioni legate alla sicurezza e alla democrazia”, che possono avere un impatto indiretto sul sistema bancario.
  • Siria: È soggetta a sanzioni economiche e finanziarie, incluse quelle che coinvolgono il sistema bancario, principalmente “per il conflitto interno e le accuse di violazioni dei diritti umani”.
  • Zimbabwe: Anche se non è sotto sanzioni bancarie internazionali come gli altri stati elencati, ha affrontato “sanzioni mirate dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, specialmente contro singoli individui e aziende legate al governo, che possono influenzare l’ambiente economico e bancario”.

In sintesi, Corea del Nord, Cuba, Iran, Venezuela, e Siria sono chiaramente soggetti a sanzioni economiche che hanno un impatto significativo sul loro accesso al sistema bancario internazionale e sulle loro operazioni finanziarie globali.

Di quali organismi internazionali fanno parte questi sette stati ?

Basandosi sulle informazioni disponibili fino a ottobre 2024, ecco un riassunto delle partecipazioni dei sette stati menzionati (Corea del Nord, Cuba, Iran, Venezuela, Bielorussia, Siria, e Zimbabwe) a organismi internazionali:
  • Corea del Nord:
    • La Corea del Nord ha relazioni diplomatiche con 164 stati indipendenti e con alcune entità non riconosciute universalmente come stati, ma è altamente isolata e non è membro di molte organizzazioni internazionali principali. Tuttavia, è membro di alcune agenzie delle Nazioni Unite, tra cui l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) e l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), e mantiene relazioni con organizzazioni come la Croce Rossa Internazionale.
  • Cuba:
    • Cuba è membro delle Nazioni Unite (ONU) e di molte delle sue agenzie, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’UNESCO, e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). È anche membro dell’ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América) e di altre organizzazioni regionali come la CELAC (Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños).
  • Iran:
    • L’Iran è membro delle Nazioni Unite e partecipa a diverse sue agenzie. È anche parte dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OCI), il Movimento dei Paesi Non Allineati, e ha avuto un ruolo significativo nell’Organizzazione del Petrolio Paesi esportatori (OPEC).
  • Venezuela:
    • Il Venezuela è membro delle Nazioni Unite, dell’ALBA, della CELAC, dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), e dell’OPEC. Ha anche partecipato a vari forum economici e sociali delle Nazioni Unite.
  • Bielorussia:
    • La Bielorussia è membro delle Nazioni Unite, dell’Unione Economica Eurasiatica (UEE), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), e di altre organizzazioni regionali come la CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva).
  • Siria:
    • La Siria è membro delle Nazioni Unite e ha partecipato a varie agenzie ONU, sebbene la sua partecipazione attiva sia stata limitata da sanzioni e conflitti interni. È anche membro della Lega Araba, anche se è stata sospesa, e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica.
  • Zimbabwe:
    • Lo Zimbabwe è membro delle Nazioni Unite, dell’Unione Africana (UA), del Movimento dei Paesi Non Allineati, e partecipa a diverse agenzie ONU. È anche membro del Southern African Development Community (SADC).
Questi stati, pur essendo membri di alcune organizzazioni internazionali, affrontano vari gradi di isolamento politico ed economico, sanzioni, o restrizioni che influenzano la loro partecipazione attiva e i benefici derivanti da tali membership.

Qual’è la situazione dei sette stati liberi rispetto al debito pubblico del paese, se c’è?

Answer
Basandosi sulle informazioni disponibili fino a ottobre 2024, i “sette stati liberi” non rappresentano una categoria standard o riconosciuta per discutere del debito pubblico. Tuttavia, se ci riferiamo ai paesi che sono stati menzionati in contesti precedenti come Corea del Nord, Cuba, Iran, Venezuela, Bielorussia, Siria, e Zimbabwe, ecco una sintesi generale del loro status relativo al debito pubblico:
  • Corea del Nord: La Corea del Nord ha un’economia altamente isolata e non trasparente, ma il debito pubblico non è una preoccupazione ben documentata come per altre economie a causa della mancanza di dati ufficiali e della struttura economica centralizzata e isolata.
  • Cuba: Cuba ha un debito pubblico relativamente basso rispetto a molte altre nazioni, ma le sue condizioni economiche sono complessificate da sanzioni internazionali, che limitano l’accesso a mercati internazionali di credito. Il debito potrebbe essere sottovalutato dato il sistema economico socialista e le relazioni limitate con le istituzioni finanziarie internazionali.
  • Iran: L’Iran ha affrontato un’aumento del debito pubblico, complicato da sanzioni economiche che limitano l’accesso ai mercati finanziari globali. Tuttavia, le informazioni precise possono essere difficili da ottenere a causa delle sanzioni e della relativa chiusura dell’economia iraniana.
  • Venezuela: Il Venezuela ha uno dei livelli di debito pubblico più alti e una situazione economica estremamente instabile, con una iperinflazione che ha reso il debito difficile da gestire. Le sanzioni internazionali aggravano la situazione.
  • Bielorussia: La Bielorussia ha un debito pubblico relativamente gestibile grazie alla sua economia fortemente controllata dallo stato e all’integrazione economica con la Russia. Tuttavia, ha affrontato dei picchi nel debito pubblico in passato, specialmente legati a crisi economiche e politiche.
  • Siria: La Siria, a causa della guerra civile e della conseguente devastazione economica, ha visto un aumento significativo del debito pubblico. Le sanzioni internazionali e l’embargo hanno ulteriormente complicato la situazione finanziaria del paese.
  • Zimbabwe: Il debito pubblico dello Zimbabwe è stato un problema ricorrente, con il paese che ha affrontato più di una crisi del debito, inflazione estrema, e default in passato. Tuttavia, le riforme economiche e la gestione del debito hanno mostrato miglioramenti, sebbene la situazione rimanga fragile.
In sintesi, Corea del Nord, Cuba, Iran, Venezuela, e Siria sono chiaramente soggetti a sanzioni economiche che influenzano significativamente il loro accesso al sistema bancario internazionale e operazioni finanziarie globali, mentre Bielorussia e Zimbabwe affrontano situazioni meno drastiche ma pur sempre segnate da vari livelli di restrizioni economiche o sanzioni mirate.

Un paese che aspirasse a liberarsi dalla morsa dei banchieri privati internazionali che misure dovrebbe prendere per prevenire sanzioni economiche e commerciali? Possedere bombe atomiche può fare da deterrente?

Per un paese che desidera liberarsi dall’influenza dei banchieri internazionali e prevenire sanzioni economiche e commerciali, ci sono diverse misure che potrebbe considerare, basandosi sulle tendenze osservate nei dibattiti e nelle strategie globali fino a ottobre 2024:
  • Sovranità Monetaria: Un paese potrebbe cercare di stabilire una sovranità monetaria completa, utilizzando la propria valuta per le transazioni interne e, se possibile, per il commercio internazionale. Questo può includere la creazione di sistemi di pagamento alternativi, come quello proposto dal BRICS per sfidare SWIFT, riducendo la dipendenza dal dollaro USA o dall’euro.
  • Diversificazione Economica: Incrementare l’autosufficienza in settori chiave come l’energia, l’agricoltura, e la tecnologia, riducendo la dipendenza dalle importazioni. Questo può essere fatto attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, tecnologie verdi, e l’applicazione di politiche protezionistiche mirate.
  • Rete Internazionale di Supporto: Costruire alleanze con altre nazioni che condividono l’obiettivo di sfidare l’egemonia finanziaria esistente, come suggerito dalla collaborazione BRICS. Questi paesi potrebbero creare meccanismi di commercio e investimento che bypassano le istituzioni finanziarie occidentali.
  • Ridurre l’Esposizione Finanziaria: Limita le transazioni finanziarie in dollari o altre valute soggette a sanzioni, promuovendo l’uso di valute locali o criptovalute per transazioni internazionali.
  • Politiche di Autarchia: Sebbene realisticamente limitato, l’autarchia economica, dove possibile, riduce la vulnerabilità alle sanzioni.
  • Deterrenza Militare: Possedere armi nucleari come deterrente potrebbe essere visto come un metodo estremo per evitare interventi diretti o pressioni estreme, tuttavia, la correlazione diretta tra deterrenza nucleare e prevenzione di sanzioni economiche non è ben documentata. La deterrenza nucleare serve più a prevenire aggressioni militari dirette piuttosto che sanzioni economiche, che sono strumenti politici e finanziari.
  • Propaganda e Diplomazia Culturale: Utilizzare la diplomazia culturale e la propaganda per costruire un’immagine positiva e una (interrotto…)
  • Riduzione della Dipendenza dalla Moneta Straniera: Utilizzare una valuta locale o creare un sistema di scambio che non dipenda da valute fortemente controllate come il dollaro USA o l’euro. Questo potrebbe includere l’uso di criptovalute o la creazione di un sistema di pagamento internazionale alternativo.
  • Diversificazione degli Scambi: Sviluppare relazioni economiche con paesi che non sono sotto l’influenza diretta delle potenze bancarie internazionali, magari attraverso accordi bilaterali o multilaterali per il commercio diretto, bypassando sanzioni o restrizioni.
  • Autosufficienza in Materie Prime e Tecnologie Chiave: Investire in tecnologie per diventare autosufficienti in energia, agricoltura, e altre risorse. Questo non solo riduce la dipendenza dall’importazione ma anche la vulnerabilità alle sanzioni.
  • Politiche di Sostegno al Settore Locale: Incentivare la produzione interna, riducendo la dipendenza da importazioni con politiche protezionistiche o sovvenzioni per l’industria nazionale.
  • Riduzione del Debito in Valute Estere: Minimizzare il debito denaro in valuta estera, cercando invece finanziamenti interni o da paesi amici disposti a fornire assistenza economica senza condizioni oppressive.

    • Diplomazia e Propaganda: (interrotto e ripreso…) Utilizzare la diplomazia per costruire un’immagine positiva e una rete di supporto internazionale, che possa mitigare l’impatto delle sanzioni. Anche se non direttamente legato alla sovranità monetaria, la propaganda può servire a influenzare l’opinione pubblica internazionale a favore del paese.
    • Formazione e Ricerca: Investire massicciamente in educazione, ricerca scientifica, e sviluppo tecnologico per creare un’economia basata sulla conoscenza e l’innovazione, riducendo la dipendenza dalle tecnologie importate.
    • Sviluppo di Reti Finanziarie Parallele: Creare o partecipare a sistemi finanziari alternativi che non dipendano dalle istituzioni finanziarie occidentali, come il sistema di pagamento MIR in Russia o proposte simili da parte dei BRICS.
    • Deterrenza Militare: Anche se controverso, il possesso di armamenti avanzati, inclusi nucleari, potrebbe servire come deterrente contro interventi diretti, sebbene non sia una soluzione per le sanzioni economiche.
    Questi passaggi richiederebbero una pianificazione strategica a lungo termine, una volontà politica forte, e potrebbe comportare un periodo di transizione con difficoltà economiche e isolamento. Tuttavia, con una gestione accorta, un paese potrebbe aumentare la sua resilienza economica e ridurre l’influenza delle potenze finanziarie globali.
  • [CREAZIONE DELL’IMMAGINE:

    “Disegna un’illustrazione concettuale che rappresenta la lotta per la sovranità monetaria contro l’influenza dei banchieri internazionali. L’illustrazione dovrebbe includere:

     

    • Sfondo: Un mondo globale con una rete di fili che rappresentano il sistema bancario internazionale, con alcuni fili che formano simboli di monete o banconote.
    • Figure Centrali: Sette figure stilizzate rappresentanti Corea del Nord, Cuba, Iran, Venezuela, Bielorussia, Siria, e Zimbabwe, ognuna con simboli o elementi culturali distintivi. Queste dovrebbero sembrare in procinto di liberarsi o lottare contro i fili del sistema bancario, simbolizzando la loro resistenza o indipendenza.
    • Elementi Significativi:
      • Scudo o Armatura: Per rappresentare la deterrenza, magari con simboli nucleari o militari per indicare la forza come deterrente.
      • Strumenti di Commercio: Navi, treni, o veicoli che rappresentano il commercio internazionale e la diversificazione degli scambi.
      • Monete o Banconote Locali: Volanti dalla mano delle figure, simbolizzando l’uso della valuta locale.
      • Tecnologia e Innovazione: Simboli di ricerca, tecnologia, e innovazione per rappresentare l’autosufficienza tecnica.
      • Rete di Supporto: Linee o mani che collegano queste figure, rappresentando alleanze e supporto internazionale.
    • Colore e Stile: Utilizzare un contrasto tra toni oscuri per il sistema bancario e colori vivaci o metallici per le figure rappresentative dei paesi, suggerendo una lotta tra oppressione e liberazione.
    • Atmosfera: L’illustrazione dovrebbe comunicare sia la sfida che la determinazione, con un’atmosfera che evoca sia tensione che speranza.”

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