Analisi del Documento: “Un Addio alla Virologia” (A Farewell to Virology)

Analisi del Documento: A Farewell to Virology (Un Addio alla Virologia) del Dott. Mark Bailey

FONTE: https://drsambailey.com/a-farewell-to-virology-expert-edition/

 

Riepilogo

Il documento analizza criticamente la virologia, sostenendo che il campo non ha dimostrato scientificamente l’esistenza di virus patogeni, con particolare attenzione al SARS-CoV-2. L’autore, Mark Bailey, mette in discussione le metodologie utilizzate dai virologi, soprattutto la mancanza di isolamento e purificazione fisica di virus, nonché l’uso improprio della terminologia scientifica e l’assenza di controlli validi negli esperimenti. Il documento evidenzia l’uso improprio di tecniche come la PCR e il sequenziamento metagenomico per identificare e caratterizzare i virus, sostenendo che queste tecniche non forniscono prove definitive della loro esistenza. Il documento sottolinea l’importanza dell’isolamento fisico del virus, che secondo Bailey non è mai stato dimostrato per alcun virus, incluso il SARS-CoV-2. Inoltre, contesta la validità degli studi sugli animali, l’interpretazione dei risultati degli anticorpi e il paradosso della quantità virale, che secondo lui sono basati su presupposti non dimostrati e su un ragionamento circolare. Bailey invita ad un riesame critico della virologia e ad un abbandono delle pratiche antiscientifiche, suggerendo che l’intera ipotesi del virus patogeno sia priva di fondamento scientifico.

Il documento fornito critica la virologia, sostenendo che il campo non ha dimostrato scientificamente l’esistenza dei virus. Di conseguenza, non fornisce una sequenza temporale degli eventi o un elenco di persone. Invece, l’autore si concentra sulla confutazione dell’esistenza di virus come il SARS-CoV-2 attraverso vari argomenti, inclusi:

Mancanza di isolamento virale: L’autore sostiene che i virologi non sono mai stati in grado di isolare particelle virali direttamente dai tessuti di organismi che si dice abbiano malattie “virali”. Affermano che le procedure utilizzate, come la coltura tissutale, non riescono a dimostrare l’esistenza dei virus.

Uso improprio della terminologia: L’autore accusa i virologi di abusare di termini come “isolamento” e “purificazione” per descrivere i loro esperimenti. Affermano che queste parole sono state ridefinite per adattarsi al dogma virale, nonostante siano scientificamente imprecise.

Mancanza di controlli validi: L’autore sottolinea la mancanza di controlli adeguati negli esperimenti di virologia, rendendo impossibile determinare se gli effetti osservati sono causati da un virus o da altri fattori.

Il paradosso della quantità virale: L’autore evidenzia l’apparente contraddizione secondo cui i virus si dice siano presenti in gran numero negli individui infetti, eppure non possono essere rilevati direttamente nei campioni dei pazienti.

Dipendenza da sequenze genetiche: L’autore critica l’uso del sequenziamento genetico per identificare i virus. Si sostiene che l’assemblaggio di genomi virali da frammenti genetici di origine incerta non è una prova dell’esistenza di un virus.

Nel complesso, il documento presenta una critica radicale della virologia, contestando i principi fondamentali del campo. Presenta argomenti dettagliati e tecnici per confutare l’esistenza di virus patogeni, concentrandosi in particolare sulla SARS-CoV-2.

L’attenzione del documento è sullo smentire la virologia piuttosto che fornire una sequenza temporale storica o profili biografici.

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Critiche delle metodologie di “isolamento” dei virus utilizzate in virologia

L’autore afferma che i virologi hanno cambiato la definizione di “isolamento”. [1, 2] In virologia, la parola “isolamento” non significa separare fisicamente qualcosa da tutto il resto. Invece, viene applicata a situazioni in cui si afferma che un virus esiste sulla base di esperimenti indiretti, come la coltura di cellule. [2] L’autore sostiene che questo è un uso improprio del termine “isolamento” e che inganna il pubblico facendogli credere che i virus siano stati effettivamente trovati e purificati. [3, 4]

L’autore afferma anche che gli esperimenti di coltura cellulare utilizzati per “isolare” i virus sono scientificamente non validi perché mancano di controlli appropriati. [5, 6] Ad esempio, l’autore descrive come un gruppo di virologi abbia affermato di aver isolato il SARS-CoV-2 dopo aver osservato effetti citopatici (CPE) nelle cellule Vero E6. [7] Tuttavia, l’autore sottolinea che l’esperimento non includeva colture di controllo per verificare se gli stessi CPE potessero essere prodotti dallo stress delle cellule nella provetta o da altri fattori. [8, 9]

L’autore continua affermando che anche se i virologi fossero in grado di isolare fisicamente le particelle virali, non sono mai stati in grado di dimostrare che queste particelle siano in grado di replicarsi o di causare malattie da sole. [8] In altre parole, le particelle che sono state isolate fisicamente possono essere solo vescicole extracellulari (EV). [8] L’autore cita un documento del 2020 che afferma che è “quasi impossibile” separare EV e virus usando metodi standard di isolamento delle vescicole. [10] L’autore suggerisce che questo potrebbe essere il motivo per cui i virologi stanno “prendendo le distanze” dalle loro stesse tecniche. [10]

In sintesi, l’autore sostiene che le metodologie di “isolamento” dei virus utilizzate in virologia sono basate su un linguaggio impreciso, esperimenti non validi e una mancanza di prove dirette. [11] Di conseguenza, l’autore mette in discussione la validità dell’intera ipotesi del virus. [12]

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FAQ: Un Addio alla Virologia

1. Qual è l’argomento principale del saggio “Un Addio alla Virologia”?

Questo saggio sostiene che la virologia, nonostante abbia inventato il modello del virus, non è riuscita a soddisfare i propri requisiti scientifici. L’autore, Dr. Mark Bailey, afferma che non ci sono prove scientifiche sufficienti a sostegno dell’affermazione che i virus causano malattie dopo la trasmissione tra ospiti, come gli esseri umani. Il saggio esamina la letteratura virologica e mette in discussione la validità delle sue metodologie, sostenendo che la virologia si basa su pratiche pseudoscientifiche e su una errata interpretazione della terminologia scientifica.

2. Qual è la critica principale del Dr. Bailey al concetto di “isolamento virale”?

Il Dr. Bailey critica fortemente l’uso del termine “isolamento” in virologia. Afferma che i virologi hanno distorto il significato di “isolamento” per adattarlo ai loro scopi, dichiarando che un isolato è “isolato” senza richiedere la dimostrazione fisica delle particelle virali. Il saggio cita diversi esempi di virologi che usano definizioni vaghe e contraddittorie di “isolamento”, sostenendo che questa pratica rende invalide le affermazioni dell’esistenza dei virus.

3. Cosa sono i Postulati di Rivers e perché sono rilevanti per la discussione?

I Postulati di Rivers sono una serie di criteri, simili ai Postulati di Koch, formulati per stabilire una relazione causale tra un virus e una malattia. Il Dr. Bailey menziona che i Postulati di Rivers non sono mai stati soddisfatti per nessun presunto virus, incluso il SARS-CoV-2, mettendo ulteriormente in discussione la validità del modello virale.

4. Qual è il “paradosso della quantità virale” descritto nel saggio?

Il “paradosso della quantità virale” si riferisce alla contraddizione tra la presunta abbondanza di particelle virali durante la trasmissione e l’incapacità di rilevarle direttamente nei campioni dei pazienti. I virologi affermano che i virus sono presenti in grandi quantità, ad esempio in uno starnuto, ma non possono essere osservati nei campioni prelevati direttamente dal naso o dai polmoni dei pazienti. Per spiegare questa discrepanza, i virologi si affidano a colture cellulari, che secondo il Dr. Bailey non forniscono prove conclusive dell’esistenza dei virus.

5. Cosa sono le colture cellulari e perché il Dr. Bailey le considera problematiche?

Le colture cellulari sono esperimenti in vitro in cui cellule provenienti da diverse specie vengono coltivate in laboratorio. I virologi utilizzano le colture cellulari per propagare i virus e studiarne gli effetti. Tuttavia, il Dr. Bailey critica l’uso delle colture cellulari in virologia, sostenendo che i cambiamenti osservati nelle cellule coltivate potrebbero essere dovuti a fattori diversi dai virus, come lo stress cellulare o la contaminazione.

6. Qual è il ruolo del sequenziamento metagenomico nella virologia e perché il Dr. Bailey lo critica?

Il sequenziamento metagenomico è una tecnica che consente di sequenziare tutto il DNA e RNA presente in un campione, compresi quelli di batteri, virus e funghi. I virologi utilizzano il sequenziamento metagenomico per identificare nuovi virus e studiarne l’evoluzione. Tuttavia, il Dr. Bailey critica questa pratica, sostenendo che i virologi assemblano genomi “virali” in silico senza dimostrare che le sequenze ottenute provengono effettivamente da particelle virali.

7. Qual è la posizione del Dr. Bailey sull’uso del PCR come strumento diagnostico?

Il Dr. Bailey è fortemente critico nei confronti dell’uso del PCR come strumento diagnostico per le infezioni virali. Sostiene che il PCR è uno strumento di amplificazione molecolare che non ha la capacità di determinare la provenienza o il significato clinico delle sequenze genetiche amplificate. Inoltre, il Dr. Bailey afferma che i protocolli PCR utilizzati per il SARS-CoV-2 non sono stati clinicamente validati e non possono essere considerati affidabili per la diagnosi di infezioni.

8. Cosa intende il Dr. Bailey con “società chiusa” nel contesto della virologia?

Il Dr. Bailey utilizza il termine “società chiusa” per descrivere la riluttanza dei virologi a mettere in discussione il proprio modello e a condividere apertamente le proprie metodologie. Cita l’esempio del UKHSA (United Kingdom’s Health Security Agency), che si è rifiutato di divulgare i dettagli dei propri esperimenti di coltura cellulare, adducendo motivi di sicurezza nazionale. Il Dr. Bailey considera questo atteggiamento un ostacolo al progresso scientifico e un esempio di come la virologia operi al di fuori dei principi del metodo scientifico.

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Addio alla Virologia: Guida allo Studio (Edizione per Esperti)

Test a Risposta Breve

Istruzioni: Rispondi a ciascuna delle seguenti domande in 2-3 frasi.

  1. Perché l’autrice, il Dr. Mark Bailey, critica l’uso della centrifugazione a gradiente di densità nella virologia?

2. Secondo il Dr. Bailey, in che modo i virologi hanno travisato il significato di “isolamento” nel contesto della ricerca sui virus?

3. Qual è la “Virus Quantity Paradox” descritta nel libro?

4. Descrivi brevemente il ruolo di Fan Wu et al. nella presunta scoperta del SARS-CoV-2.

5. Perché il Dr. Bailey definisce il genoma del SARS-CoV-2 una “costruzione ipotetica da computer”?

6. Quali sono i problemi con l’affermazione del CDC riguardante l’isolamento del SARS-CoV-2?

7. Spiega la critica del Dr. Bailey all’uso del test PCR come strumento diagnostico per le infezioni virali.

8. Cosa intende il Dr. Bailey con la frase “sono tartarughe fino in fondo” quando si parla di sequenziamento genomico virale?

9. Perché la UKHSA ha negato una richiesta di informazioni sulla metodologia utilizzata negli esperimenti di coltura cellulare relativi al SARS-CoV-2?

10. In che modo il sequenziamento metagenomico ha contribuito, secondo il Dr. Bailey, alla proliferazione di virus “scoperti” di recente?

Chiave di Risposta del Test

  1. Il Dr. Bailey sostiene che la centrifugazione a gradiente di densità, la tecnica standard per dimostrare l’esistenza di un virus, non viene mai applicata negli esperimenti che pretendono di dimostrare l’esistenza di virus patogeni.

2. Il Dr. Bailey afferma che i virologi hanno ridefinito “isolamento” per significare semplicemente la coltivazione di un campione in coltura cellulare, senza richiedere la separazione fisica e la purificazione delle particelle virali.

3. La “Virus Quantity Paradox” si riferisce all’affermazione che i virus sono presenti in quantità enormi (ad esempio, milioni in uno starnuto), ma non possono essere trovati direttamente nei campioni di pazienti, solo nelle colture cellulari.

4. Fan Wu et al. sono accreditati di aver “scoperto” il SARS-CoV-2 sequenziando il materiale genetico da un campione di lavaggio broncoalveolare di un paziente con polmonite. Tuttavia, il Dr. Bailey sottolinea che non è mai stata eseguita una purificazione fisica del virus.

5. Il Dr. Bailey definisce il genoma del SARS-CoV-2 una “costruzione ipotetica del computer” perché è stato assemblato da frammenti genetici di origine non dimostrata, non da particelle virali purificate.

6. Il CDC ha affermato di aver isolato il SARS-CoV-2, ma il Dr. Bailey rivela che la loro metodologia mancava di adeguati controlli e si basava su presupposti non dimostrati sull’origine del materiale genetico sequenziato.

7. Il Dr. Bailey critica l’uso del test PCR come strumento diagnostico perché non è stato clinicamente validato per le infezioni virali e può produrre falsi positivi. Inoltre, la PCR amplifica semplicemente sequenze genetiche, non dimostra la loro origine o patogenicità.

8. Con “sono tartarughe fino in fondo”, il Dr. Bailey allude al fatto che ogni genoma virale è stato modellato su altri genomi, senza che i virologi dimostrino che le sequenze provengono effettivamente da una particella virale. La catena di dipendenza non ha un fondamento solido.

9. La UKHSA ha negato la richiesta di informazioni sulla metodologia degli esperimenti di coltura cellulare, sostenendo che la divulgazione rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza nazionale. Il Dr. Bailey interpreta questo come un tentativo di nascondere le pratiche ingannevoli alla base dell’ipotesi virale.

10. Il Dr. Bailey sostiene che il sequenziamento metagenomico, con la sua capacità di generare sequenze de novo, ha portato a una proliferazione di virus “scoperti” di recente, molti dei quali sono solo artefatti di assemblaggio computazionale, non entità biologiche reali.

Domande di Saggio

  1. Analizza l’argomentazione del Dr. Bailey secondo cui la virologia non è una scienza. Quali sono i suoi criteri per la scienza e in che modo la virologia non li soddisfa?

2. Discuti l’importanza del concetto di “isolamento” nella ricerca sui virus. In che modo i virologi hanno travisato questo termine e quali sono le implicazioni per la validità delle loro affermazioni?

3. Esamina il ruolo del sequenziamento genetico e della bioinformatica nella virologia moderna. In che modo queste tecnologie hanno contribuito alla creazione di genomi virali “in silico” e quali sono i potenziali pericoli di questa pratica?

4. Valuta la critica del Dr. Bailey al test PCR come strumento diagnostico per le infezioni virali. Quali sono i limiti della PCR e in che modo il suo uso improprio ha potuto contribuire alla narrazione della pandemia di COVID-19?

5. Discuti le implicazioni etiche e sociali della soppressione del dissenso scientifico, come evidenziato dal rifiuto della UKHSA di divulgare informazioni sulla sua metodologia di ricerca. In che modo la trasparenza e il dibattito aperto sono essenziali per il progresso scientifico e la tutela della salute pubblica?

Glossario dei Termini Chiave

Centrifugazione a Gradiente di Densità: Una tecnica di laboratorio utilizzata per separare particelle in base alla loro densità.

Isolamento: In virologia, il termine “isolamento” è stato ridefinito per significare semplicemente la coltivazione di un campione in coltura cellulare, senza richiedere la separazione fisica e la purificazione delle particelle virali.

Virus Quantity Paradox: La discrepanza tra l’affermazione che i virus sono presenti in quantità enormi nei pazienti infetti e l’incapacità di trovarli direttamente nei campioni, solo nelle colture cellulari.

Genoma “in silico”: Un genoma virale assemblato computazionalmente da frammenti genetici, non da particelle virali purificate.

Sequenziamento Metagenomico: Un metodo di sequenziamento genetico che analizza tutto il DNA e RNA presenti in un campione, inclusi quelli provenienti da batteri, virus e funghi.

Test PCR: Reazione a Catena della Polimerasi, una tecnica utilizzata per amplificare sequenze specifiche di DNA o RNA.

Tartarughe Fino in Fondo: Un’analogia utilizzata per descrivere la catena di dipendenza dei genomi virali, dove ogni genoma è modellato su altri genomi, senza una solida base che dimostri la loro origine da particelle virali.

Bioinformatica: L’applicazione di tecnologie informatiche all’analisi di dati biologici, come sequenze di DNA e RNA.

Dissenso Scientifico: L’espressione di opinioni o conclusioni scientifiche che si discostano dal consenso dominante.

Trasparenza: La pratica di rendere accessibili e comprensibili al pubblico informazioni e dati scientifici.

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Non esistenza dei virus

Questo documento sostiene che non ci sono virus patogeni e presenta diverse prove a sostegno di tale affermazione.

Mancanza di isolamento del virus

La prova principale che la teoria del virus patogeno è problematica è che nessun articolo scientifico pubblicato ha mai dimostrato che particelle che soddisfano la definizione di virus siano state isolate direttamente e purificate da tessuti o fluidi corporei di qualsiasi essere umano o animale malato. [1]

Utilizzando la definizione comunemente accettata di “isolamento”, ovvero la separazione di una cosa da tutte le altre cose, c’è un accordo generale sul fatto che questo non è mai stato fatto nella storia della virologia. [1]

Al 11 settembre 2022 e a seguito di ampie richieste di informazioni attraverso le richieste di libertà di informazione (FOI), nessuna delle 209 istituzioni principalmente sanitarie o scientifiche in oltre 35 paesi è stata in grado di fornire prove dirette del presunto virus SARS-CoV-2. [2]

L’importanza dell’isolamento

Il problema fondamentale dell’isolamento è un problema di cui i virologi non sono stati in grado di occuparsi. Invece di affrontare il problema in modo onesto e scientifico, hanno offuscato il linguaggio. [3]

La virologia ha inventato l’ipotesi dei virus, quindi qualsiasi metodo impieghi nel tentativo di dimostrare la loro esistenza, deve soddisfare tale definizione. [4]

Affermare che le proteine e gli acidi nucleici rilevati sono di una specifica origine virale non è possibile a meno che le presunte particelle virali non siano state veramente isolate mediante purificazione e non sia stato dimostrato che abbiano queste caratteristiche biologiche chiave. [5]

Mancanza di controlli validi negli esperimenti di virologia

Storicamente, la virologia è stata caratterizzata dalla mancanza di validi esperimenti di controllo e nessuna delle sue affermazioni fondamentali è stata stabilita attraverso il corretto esercizio del metodo scientifico. [6]

I virologi creano ipotesi non falsificabili impostando paradigmi in cui qualsiasi numero di osservazioni, che si tratti di malattia o presunti risultati di test, può essere attribuito ai loro “virus”. [7]

Le osservazioni vengono spacciate per prove dell’esistenza del virus in modo tale da creare un ragionamento circolare che non richiede più la dimostrazione dell’esistenza di un virus. [7]

L’uso improprio degli studi sugli animali e sugli “anticorpi”

Non riuscendo a dimostrare l’isolamento fisico di una particella che causa malattie e che soddisfa la definizione di virus, i virologi hanno condotto esperimenti sugli animali per convincere i non iniziati che tali particelle patogene esistono. [8]

Il segno distintivo di queste pubblicazioni è la mancanza di controlli validi, quindi, anche partendo dal presupposto non dimostrato che stiano maneggiando “virus”, rivelano un altro aspetto dell’antiscienza della virologia. [8]

I virologi impiegano ancora una volta un ragionamento circolare per affermare che il rilevamento di un anticorpo dimostra l’esistenza di un virus perché l’anticorpo viene dichiarato essere il risultato dell’iniezione dei loro “virus” negli animali. [9]

Il paradosso della quantità di virus

Ci viene fatto credere che all’interno di un ospite, come un essere umano, le particelle virali siano prodotte in numero così elevato da poter rompere le stesse cellule che le contengono, mentre allo stesso tempo riescono a sfuggire al rilevamento. [10]

Se i “virus” sono così infettivi, perché non nebulizzare semplicemente un campione nelle gabbie degli animali in modo che lo inalino? Ancora una volta, tali esperimenti vengono evitati affinché i virologi non si smentiscano per quanto riguarda le affermazioni sul contagio che coinvolgono le particelle immaginarie. [10]

Il ruolo del sequenziamento metagenomico

Con tutti i fallimenti nella coltura dei virus postulati, la virologia moderna ora privilegia la metagenomica diretta di campioni grezzi, spesso con sequenziamento shotgun e successiva manipolazione artificiale in silico. [11]

Nessuno dei virologi dimostra che le sequenze sono di natura virale quando assembla il primissimo modello e dichiara di aver scoperto un virus patogeno. [12]

In nessun momento nessuno di loro purifica le presunte particelle virali per dimostrare la loro relazione con le sequenze. [12]

Il processo di metagenomica consente l’invenzione de novo di tali sequenze virali e ha permesso alla giostra della virologia di continuare a girare nel XXI secolo. [13]

Conclusione

Il documento sostiene che la virologia non è riuscita a fornire prove scientifiche dell’esistenza di virus patogeni. Le metodologie utilizzate dai virologi sono fallaci e basate su un ragionamento circolare. Il documento invita a un riesame critico dell’ipotesi del virus e a un abbandono delle pratiche antiscientifiche della virologia.

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Revisione dettagliata del documento “Addio alla virologia (edizione per esperti)” del Dr. Mark Bailey

Questo documento fornisce una revisione dettagliata dei temi principali e dei concetti chiave presentati nel saggio del Dr. Mark Bailey “Addio alla virologia (edizione per esperti)”. Il saggio si propone di confutare l’esistenza dei virus patogeni e la loro presunta capacità di causare malattie, concentrandosi in particolare sul caso del SARS-CoV-2.

Temi principali:

1.Mancanza di isolamento e purificazione virale

Il Dr. Bailey sostiene che i virologi non sono mai riusciti a isolare e purificare particelle virali direttamente dai tessuti degli organismi affetti da presunte malattie “virali”. Cita l’incapacità di ottenere particelle virali intatte tramite centrifugazione a gradiente di densità, il gold standard scientifico per dimostrare l’esistenza di un virus.

“La centrifugazione a gradiente di densità è la tecnica standard scientificamente richiesta per la dimostrazione dell’esistenza di un virus. Nonostante il fatto che questo metodo sia descritto in tutti i manuali di microbiologia come la “tecnica di isolamento del virus”, non viene mai applicato in esperimenti volti a dimostrare l’esistenza di virus patogeni.” – Dr. Stefan Lanka, 2015.

2. Uso improprio della terminologia scientifica

Il Dr. Bailey critica i virologi per aver distorto il significato di termini scientifici chiave come “isolamento” e “purificazione” per adattarli alle loro esigenze. Ad esempio, sostiene che il termine “isolato” viene utilizzato in virologia senza la necessaria dimostrazione fisica dell’esistenza delle particelle virali.

“In virologia, mentre la purificazione conserva il suo significato quotidiano, “isolamento” è un termine opportunistico che i virologi assegnano ai dati che sostengono siano la prova dell’esistenza di un particolare virus.” – The Perth Group, 2017.

3. Mancanza di controlli validi

Il Dr. Bailey evidenzia la mancanza di controlli validi negli esperimenti virologici, mettendo in dubbio la validità scientifica delle loro conclusioni. Sostiene che, senza adeguati gruppi di controllo, non è possibile attribuire con certezza gli effetti osservati alla presenza del presunto virus.

“Se sono stati utilizzati gruppi di controllo, si prega di elencare i dettagli dei gruppi di controllo.” – Richiesta FOIA al CDC riguardo gli esperimenti di coltura cellulare per SARS-CoV-2.

4. Creazione di genomi virali “in silico”

Il Dr. Bailey descrive come i genomi virali vengono assemblati “in silico”, utilizzando frammenti genetici di origine non verificata. Sostiene che questi genomi non rappresentano entità fisiche reali e che la loro creazione si basa su un ragionamento circolare e su modelli computerizzati.

“È una tecnologia guidata, non una scienza guidata… E hanno inventato una sequenza e poi hanno deciso che avevano scoperto un “virus”, anche se non hanno mai toccato un virus, e hanno detto che era la causa della polmonite di questo ragazzo.” – Dr. David Rasnick, sulla “scoperta” del SARS-CoV-2 da parte di Fan Wu et al.

5. Il ruolo della PCR nella frode COVID-19 (inutilità dei test e tamponi)

Il Dr. Bailey critica l’uso della PCR come strumento diagnostico per il COVID-19, sottolineando la mancanza di validazione clinica e l’incapacità intrinseca della tecnica di determinare la provenienza o la rilevanza dei sequenze genetiche amplificate.

“Non credo che si possa usare male la PCR, no, [ma] i risultati, l’interpretazione di essa [viene usata male].” – Dr. Kary Mullis, inventore della PCR, 1993.

Conclusioni:

Il Dr. Bailey conclude che la virologia, come campo di studio, si basa su presupposti non dimostrati e su un uso improprio del metodo scientifico. Invita a un “addio” alla virologia e alle sue pratiche pseudoscientifiche, sostenendo che la paura dei virus è infondata e che l’umanità dovrebbe liberarsi da queste paure inutili.

Punti di forza:

Il saggio del Dr. Bailey offre una critica dettagliata e tecnica della virologia, basandosi su fonti primarie e su una profonda conoscenza della letteratura scientifica.

Mette in luce importanti questioni metodologiche che meritano un’attenta considerazione da parte della comunità scientifica.

Invita a un dibattito aperto e trasparente sulla validità del modello virale e sulla sua influenza sulle politiche sanitarie.

Punti deboli:

Il tono del saggio è a tratti polemico e accusatorio, il che potrebbe alienare alcuni lettori.

Alcune delle affermazioni del Dr. Bailey potrebbero essere considerate controverse e richiederebbero ulteriori prove per essere pienamente accettate.

La mancanza di una proposta alternativa al modello virale potrebbe limitare l’impatto del saggio.

In sintesi, “Addio alla virologia” rappresenta una sfida provocatoria al dogma scientifico dominante. Sebbene controverso, il saggio solleva questioni importanti che meritano un’attenta riflessione e un dibattito scientifico rigoroso.

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Confutazione dell’esistenza di virus patogeni

Il documento fornito si concentra sulla confutazione dell’esistenza di virus patogeni, utilizzando SARS-CoV-2 come caso di studio. Sostiene che la virologia, il campo che studia i virus, non è riuscita a fornire prove scientifiche a sostegno delle sue affermazioni. Il saggio critica i metodi impiegati dai virologi, in particolare l’incapacità di isolare le particelle virali dai tessuti degli organismi malati.

Cronologia degli eventi principali

Il documento fornito non presenta una cronologia degli eventi. Invece, presenta una critica delle basi scientifiche della virologia, utilizzando SARS-CoV-2 come esempio.

Personaggi principali

Il documento cita diversi individui coinvolti nella ricerca e nel dibattito sui virus. Ecco alcuni dei personaggi chiave:

Dr. Mark Bailey: L’autore del saggio. È un ricercatore nel campo della microbiologia, dell’industria medica e della salute che ha lavorato nella pratica medica, compresi gli studi clinici, per due decenni. Sostiene che la virologia non è una disciplina scientifica e che l’esistenza dei virus patogeni non è stata dimostrata.

Dr. Siouxsie Wiles: Una virologa neozelandese e sostenitrice dei metodi tradizionali di “isolamento” virale. Bailey critica Wiles per la sua difesa di queste pratiche, che secondo lui sono fuorvianti e non scientifiche.

Dr. Stefan Lanka: Un virologo tedesco che mette in discussione l’esistenza dei virus. Lanka è citato nel saggio per la sua affermazione che i metodi standard di isolamento virale non sono mai stati applicati in esperimenti destinati a dimostrare l’esistenza di virus patogeni.

Professor Stephen Busby: Un esperto di PCR che ha sviluppato le linee guida MIQE per l’uso della PCR. Bailey critica Busby per il suo sostegno all’uso della PCR come strumento diagnostico, nonostante i suoi limiti e la mancanza di convalida clinica per i protocolli SARS-CoV-2.

Dr. David Rasnick: Un biochimico che mette in discussione l’isolamento e l’identificazione di SARS-CoV-2. Rasnick è citato per la sua affermazione che la “scoperta” di SARS-CoV-2 da parte di Fan Wu et al. si è basata sulla meta-trascrittomica, che secondo lui è guidata dalla tecnologia e non dalla scienza.

Fan Wu et al.: Un gruppo di ricercatori cinesi che ha pubblicato uno dei primi articoli che descrivono il sequenziamento del genoma di SARS-CoV-2. Bailey critica il loro lavoro, sostenendo che non sono riusciti a isolare fisicamente alcun virus e che si sono basati su confronti genomici per identificare il virus.

Peng Zhou et al.: Un altro gruppo di ricercatori cinesi che hanno pubblicato un documento che descrive l’isolamento e la caratterizzazione di SARS-CoV-2. Bailey critica anche il loro lavoro, sostenendo che non sono riusciti a fornire prove sufficienti per l’isolamento e la purificazione del virus.

Professor Vincent Racaniello: Un virologo che Bailey critica per le sue definizioni imprecise di termini scientifici come “isolato” e “purificato”.

Dr. Marica Grossegesse: Una ricercatrice presso l’Istituto Robert Koch che ha affermato di aver purificato le particelle di SARS mediante centrifugazione in gradiente di densità. Bailey mette in discussione la sua affermazione, sostenendo che non ha fornito prove sufficienti a sostegno.

Professor Marc Van Ranst: Un virologo belga che Bailey critica per le sue affermazioni sulla purificazione del virus. Van Ranst è citato per aver affermato che “nessuno scienziato dubita dell’esistenza di SARS-CoV-2”, una dichiarazione che Bailey trova allarmante data la mancanza di prove a sostegno.

Dr. Sin Hang Lee: Un patologo/virologo che ha affermato di aver fornito “prove inconfutabili” dell’esistenza di SARS-CoV-2 mediante sequenziamento Sanger. Bailey critica il suo lavoro, sostenendo che si basa su un’interpretazione errata dei dati di sequenziamento e che non affronta la questione fondamentale della provenienza delle sequenze genetiche.

Organizzazioni sanitarie

Il documento discute anche il ruolo di varie organizzazioni, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), nella risposta alla pandemia di COVID-19. Bailey critica queste organizzazioni per aver perpetrato la frode COVID-19, sostenendo che si sono basate su prove scientifiche insufficienti per giustificare le loro raccomandazioni e interventi.

Nel complesso, il documento presenta una forte critica della virologia come campo scientifico, sostenendo che le sue affermazioni sull’esistenza di virus patogeni non sono supportate da prove concrete. Sostiene che i metodi impiegati dai virologi sono fuorvianti e non scientifici e che l’intera premessa della virologia si basa su un ragionamento circolare.

 

Document Analysis: A Farewell to Virology by Dr. Mark Bailey
SOURCE: https://drsambailey.com/a-farewell-to-virology-expert-edition/

[A symbolic illustration representing ‘farewell to virology’. A virology laboratory is depicted as empty, with abandoned scientific equipment such as microscopes and test tubes scattered around. On the wall, a poster of a virus is visibly deteriorating, with pieces flaking off. In the foreground, a thoughtful human figure stands facing the exit of the lab, their posture reflecting contemplation and transition. The scene is bathed in soft sunlight streaming through a window, casting warm tones and evoking hope and new beginnings. The overall atmosphere is reflective and forward-looking.]

Table of Contents

Document: A Farewell to Virology by Dr. Mark Bailey 1

Summary 1

Criticisms of Virus “Isolation” Methodologies Used in Virology 2

FAQ: A Farewell to Virology 3

A Farewell to Virology: A Study Guide (Edition for Experts) 5

Test Answer Key 5

Essay Questions 6

Glossary of Key Terms 7

Non-existence of Viruses 8

Lack of Virus Isolation 8

The Importance of Isolation 8

Lack of Valid Controls in Virology Experiments 8

The Improper Use of animal and “antibody” studies 9

The paradox of the quantity of virus 9

The role of metagenomic sequencing 9

Conclusion 10

Detailed review of the document “Farewell to virology (edition for “experts)” by Dr. Mark Bailey 10

Lack of viral isolation and purification 10

Misuse of scientific terminology 10

Lack of valid controls 11

Creation of viral genomes “in silico” 11

The role of PCR in COVID-19 fraud (uselessness of tests and swabs) 11

Conclusions: 11

Strengths: 11

Weaknesses: 12

Refutation of the existence of pathogenic viruses 12

Timeline of key events 12

Key figures 12

Health organizations 13

Summary
The paper critically analyzes virology, arguing that the field has not scientifically demonstrated the existence of pathogenic viruses, with particular attention to SARS-CoV-2. The author, Mark Bailey, questions the methodologies used by virologists, especially the lack of isolation and physical purification of viruses, as well as the improper use of scientific terminology and the absence of valid controls in the experiments. The paper highlights the misuse of techniques such as PCR and metagenomic sequencing to identify and characterize viruses, arguing that these techniques do not provide definitive proof of their existence. The paper emphasizes the importance of physically isolating the virus, which Bailey says has never been demonstrated for any virus, including SARS-CoV-2. He also disputes the validity of animal studies, the interpretation of antibody results, and the viral load paradox, which he says are based on unproven assumptions and inaccurate reasoning. circular. Bailey calls for a critical reexamination of virology and an abandonment of unscientific practices, suggesting that the entire pathogenic virus hypothesis is unscientific.

The provided document criticizes virology, arguing that the field has not scientifically demonstrated the existence of viruses. As a result, it does not provide a timeline of events or a list of people. Instead, the author focuses on refuting the existence of viruses like SARS-CoV-2 through various arguments, including:

● Lack of Viral Isolation: L The author argues that virologists have never been able to isolate viral particles directly from the tissues of organisms said to have “viral” diseases. They claim that the procedures used, such as tissue culture, fail to prove the existence of viruses. .

● Misuse of Terminology: The author accuses virologists of overusing terms like “isolation” and “purification” to describe their experiments. They claim that these words have been redefined to fit viral dogma, despite being scientifically inaccurate.

● Lack of good controls: The author highlights the lack of good controls in virology experiments, making it impossible to determine whether the observed effects are caused by a virus or by other factors.

● The paradox of viral quantity: The author highlights the apparent contradiction that viruses are said to be present in large numbers in infected individuals, yet cannot be directly detected in patient samples.

● Genetic sequence dependence: The author criticizes the use of genetic sequencing to identify viruses. argues that the assembly of viral genomes from genetic fragments of uncertain origin is not evidence for the existence of a virus.

Overall, the paper presents a radical critique of virology, conterviewing the fundamental principles of the field. It presents detailed and technical arguments to disprove the existence of pathogenic viruses, focusing specifically on SARS-CoV-2.

The focus of the paper is on debunking virology rather than providing a historical timeline or biographical profiles.

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Criticisms of Virus “Isolation” Methodologies Used in Virology
The author claims that virologists have changed the definition of “isolation.” [1, 2] In virology, the word “isolation” does not mean physically separating something from everything else. Instead, it is applied to situations where a virus is claimed to exist based on indirect experiments, such as cell culture. [2] The author claims that this is a misuse of the term “isolation” and that it deceives the public into believing that viruses have actually been found and purified. [3, 4]

The author also states that cell culture experiments used to “isolate” viruses are scientifically invalid because they lack appropriate controls. [5, 6] For example, the author describes how a group of virologists claimed to have isolated SARS-CoV-2 after observing cytopathic effects (CPEs) in Vero E6 cells. [7] However, the author points out that the experiment did not include control cultures to test whether the same CPEs could be produced by stressing the cells in the test tube or by other factors. [8, 9]

The author goes on to state that even if virologists were able to physically isolate viral particles, they have never been able to demonstrate that these particles are capable of replicating or causing disease on their own. [8] In other words, the particles that were physically isolated can only be extracellular vesicles (EVs). [8] The author cites a 2020 paper that states that it is “almost impossible” to separate EVs and viruses using standard vesicle isolation methods. [10] The author suggests that this may be why virologists are “distancing” themselves from their own techniques. [10]

In summary, the author argues that virus “isolation” methodologies used in virology are based on imprecise language, invalid experiments, and a lack of direct evidence. [11] As a result, the author questions the validity of the entire virus hypothesis. [12]

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FAQ: A Farewell to Virology
1. What is the main argument of the essay “A Farewell to Virology”?

This essay argues that virology, despite having invented the virus model, has failed to meet its own scientific requirements. The author, Dr. Mark Bailey, argues that there is insufficient scientific evidence to support the claim that viruses cause disease after transmission between hosts, such as humans. The essay reviews the virological literature and questions the validity of its methodologies, arguing that virology is based on pseudoscientific practices and a misinterpretation of scientific terminology.

2. What is Dr. Bailey’s main criticism of the concept of “viral isolation”?

Dr. Bailey strongly criticizes the use of the term “isolation” in virology. He argues that virologists have distorted the meaning of “isolation” to suit their purposes, declaring an isolate to be “isolated” without requiring physical demonstration of viral particles. The essay cites several examples of virologists using vague and contradictory definitions of “isolation,” arguing that this practice invalidates claims of the existence of viruses.

3. What are Rivers’ Postulates and why are they relevant to the discussion?

Rivers’ Postulates are a set of criteria, similar to Koch’s Postulates, formulated to establish a causal relationship between a virus and a disease. Dr. Bailey mentions that Rivers’ Postulates have never been met for any putative virus, including SARS-CoV-2, further calling into question the validity of the viral model.

4. What is the “viral quantity paradox” described in the paper?

The “viral quantity paradox” refers to the contradiction between the supposed abundance of viral particles during transmission and the inability to directly detect them in patient samples. Virologists claim that viruses are present in large quantities, for example in a sneeze, but cannot be observed in samples taken directly from the nose or lungs of patients. To explain this discrepancy, virologists rely on cell cultures, which Dr. Bailey says do not provide conclusive evidence of the existence of viruses.

5. What are cell cultures and why does Dr. Bailey consider them problematic?

Cell cultures are in vitro experiments in which cells from different species are grown in a laboratory. Virologists use cell cultures to propagate viruses and study their effects. However, Dr. Bailey criticizes the use of cell cultures in virology, arguing that changes observed in cultured cells could be due to factors other than viruses, such as cellular stress or contamination.

6. What is the role of metagenomic sequencing in virology, and why does Dr. Bailey criticize it?

Metagenomic sequencing is a technique that sequences all the DNA and RNA in a sample, including that of bacteria, viruses, and fungi. Virologists use metagenomic sequencing to identify new viruses and study their evolution. However, Dr. Bailey criticizes this practice, arguing that virologists assemble “viral” genomes in silico without demonstrating that the resulting sequences actually come from viral particles.

7. What is Dr. Bailey’s position on the use of PCR as a diagnostic tool?

Dr. Bailey is highly critical of the use of PCR as a diagnostic tool for viral infections. He argues that PCR is a molecular amplification tool that does not have the ability to determine the provenance or clinical significance of amplified genetic sequences. Furthermore, Dr. Bailey states that the PCR protocols used for SARS-CoV-2 have not been clinically validated and cannot be relied upon to diagnose infections.

8. What does Dr. Bailey mean by “closed society” in the context of virology?

Dr. Bailey uses the term “closed society” to describe the reluctance of virologists to question their model and share their methodologies openly. He cites the example of the UKHSA (United Kingdom’s Health Security Agency), which refused to disclose details of its cell culture experiments, citing national security concerns. Dr. Bailey sees this as an obstacle to scientific progress and an example of virology operating outside the principles of the scientific method.

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Goodbye to Virology: A Study Guide (Expert Edition)

Short Answer Quiz

Directions: Answer each of the following questions in 2-3 sentences.

  1. Why does the author, Dr. Mark Bailey, criticize the use of density gradient centrifugation in virology?

2. According to Dr. Bailey, how have virologists misunderstood the meaning of “isolation” in the context of virus research?

3. What is the “Virus Quantity Paradox” described in the book?

4. Briefly describe the role of Fan Wu et al. in the alleged discovery of SARS-CoV-2.

5. Why does Dr. Bailey call the SARS-CoV-2 genome a “hypothetical computer construct”?

6. What are the problems with the CDC’s claim that SARS-CoV-2 was isolated?

7. Explain Dr. Bailey’s criticism of the use of PCR testing as a diagnostic tool for viral infections.

8. What does Dr. Bailey mean by the phrase “turtles all the way through” when talking about viral genome sequencing?

9. Why did the UKHSA deny a request for information about the methodology used in the SARS-CoV-2 cell culture experiments?

10. How did Dr. Bailey believe metagenomic sequencing contributed to the proliferation of newly “discovered” viruses?

Test Answer Key
1. Dr. Bailey argues that density gradient centrifugation, the standard technique for proving the existence of a virus, is never used in experiments purporting to prove the existence of pathogenic viruses.

2. Dr. Bailey argues that virologists have redefined “isolation” to simply mean growing a sample in cell culture, without requiring physical separation and purification of the viral particles.

3. The “Virus Quantity Paradox” refers to the claim that viruses are present in enormous quantities (e.g., millions in a sneeze), but cannot be found directly in patient samples, only in cell cultures.

4. Fan Wu et al. are credited with “discovering” SARS-CoV-2 by sequencing genetic material from a bronchoalveolar lavage sample from a patient with pneumonia. However, Dr. Bailey points out that no physical purification of the virus has ever been performed.

5. Dr. Bailey calls the SARS-CoV-2 genome a “hypothetical computer construct” because it was assembled from genetic fragments of unproven origin, not purified viral particles.

6. The CDC claimed to have isolated SARS-CoV-2, but Dr. Bailey reveals that their methodology lacked adequate controls and relied on unproven assumptions about the origin of the sequenced genetic material.

7. Dr. Bailey criticizes the use of PCR testing as a diagnostic tool because it has not been clinically validated for viral infections and can produce false positives. Furthermore, PCR simply amplifies genetic sequences, it does not prove their origin or pathogenicity.

8. By “they are turtles all the way,” Dr. Bailey alludes to the fact that each viral genome has been modeled after other genomes, without virologists proving that the sequences actually come from a viral particle. The chain of dependency has no solid foundation.

9. The UKHSA has denied a request for information on the methodology of the cell culture experiments, arguing that disclosure would pose a threat to national security. Dr. Bailey interprets this as an attempt to hide the deceptive practices underlying the viral hypothesis.

10. Dr. Bailey argues that metagenomic sequencing, with its ability to generate de novo sequences, has led to a proliferation of newly “discovered” viruses, many of which are merely artifacts of computational assembly, not actual biological entities.

Essay Questions

1. Analyze Dr. Bailey’s argument that virology is not a science. What are his criteria for science, and how does virology fail to meet them?

2. Discuss the importance of the concept of “isolation” in virus research. How have virologists misrepresented this term, and what are the implications for the validity of their claims?

3. Examine the role of genetic sequencing and bioinformatics in modern virology. How have these technologies contributed to the creation of viral genomes “in silico,” and what are the potential dangers of this practice?

4. Evaluate Dr. Bailey’s critique of PCR testing as a diagnostic tool for viral infections. What are the limitations of PCR, and how might its misuse have contributed to the narrative of the COVID-19 pandemic?

5. Discuss the ethical and social implications of suppressing scientific dissent, as evidenced by the UKHSA’s refusal to disclose information about its research methodology. How are transparency and open debate essential to scientific progress and the protection of public health?

Glossary of Key Terms
Density Gradient Centrifugation: A laboratory technique used to separate particles based on their density.

Isolation: In virology, the term “isolation” has been redefined to simply mean growing a sample in cell culture, without requiring physical separation and purification of the viral particles.

Virus Quantity Paradox: The discrepancy between the claim that viruses are present in enormous quantities in infected patients and the inability to find them directly in samples, only in cell culture.

“In silico” genome: A viral genome assembled computationally from genetic fragments, not from purified viral particles.

Metagenomic Sequencing: A genetic sequencing method that analyzes all the DNA and RNA in a sample, including those from bacteria, viruses, and fungi.

PCR Test: Polymerase Chain Reaction, a technique used to amplify specific sequences of DNA or RNA.

Turtles to the Bottom: An analogy used to describe the dependency chain of viral genomes, where each genome is modeled after other genomes, without a solid basis demonstrating their origin as viral particles.

Bioinformatics: The application of computer technology to the analysis of biological data, such as DNA and RNA sequences.

Scientific Dissent: The expression of scientific opinions or conclusions that deviate from the prevailing consensus.

Transparency: The practice of making scientific information and data accessible and understandable to the public.

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Non-existence of viruses
This paper argues that there are no pathogenic viruses and presents several pieces of evidence to support this claim.

Lack of Virus Isolation
● The primary evidence that the pathogenic virus theory is problematic is that no published scientific paper has ever demonstrated that particles meeting the definition of a virus have been directly isolated and purified from the tissues or body fluids of any diseased human or animal. [1]

● Using the commonly accepted definition of “isolation,” i.e., the separation of one thing from all other things, there is general agreement that this has never been done in the history of virology. [1]

● As of September 11, 2022, and following extensive requests for information through Freedom of Information (FOI) requests, none of the 209 primarily health or scientific institutions in over 35 countries have been able to provide direct evidence of the putative SARS-CoV-2 virus. [2]

The Importance of Isolation
●  The fundamental problem of isolation is one that virologists have failed to address the issue. Instead of addressing the issue honestly and scientifically, they have obfuscated the language. [3]

● Virology invented the virus hypothesis, so any method it employs in attempting to prove their existence must satisfy that definition. [4]

● Claiming that detected proteins and nucleic acids are of a specific viral origin is not possible unless the putative viral particles have actually been isolated by purification and shown to have these key biological characteristics. [5]

Lack of Valid Controls in Virology Experiments
● Historically, virology has been characterized by a lack of valid control experiments, and none of its fundamental claims have been established through the proper exercise of the scientific method. [6]

● Virologists create unfalsifiable hypotheses by setting up paradigms in which any number of observations, whether disease or alleged test results, can be attributed to their “viruses.” [7]

● The observations are passed off as evidence of the virus’s existence in such a way as to create a circular argument that no longer requires proof of the existence of a virus. [7]

The Misuse of Animal and “Antibody” Studies
● Failing to demonstrate the physical isolation of a disease-causing particle that meets the definition of a virus, virologists have conducted animal experiments to convince the uninitiated that such disease-causing particles exist. [8]

● The hallmark of these publications is the lack of valid controls, so even under the unproven assumption that they are handling “viruses,” they reveal another aspect of the antiscience of virology. [8]

● Virologists once again employ circular reasoning to claim that the detection of an antibody proves the existence of a virus because the antibody is claimed to be the result of injecting their “viruses” into animals. [9]

The Virus Quantity Paradox
● We are led to believe that within a host, such as a human, viral particles are produced in such large numbers that they can rupture the very cells that contain them, while at the same time escaping detection. [10]

● If “viruses” are so infectious, why not simply spray a sample into the animals’ cages so that they can inhale it? Again, such experiments are avoided so that virologists do not contradict themselves regarding contagion claims involving imaginary particles. [10]

The Role of Metagenomic Sequencing
● With all the failures in culturing postulated viruses, modern virology now favors direct metagenomics of raw samples, often with shotgun sequencing and subsequent artificial manipulation in silico. [11]

● None of the virologists proves that the sequences are viral in nature when they assemble the very first model and claim to have discovered a pathogenic virus. [12]

● At no point do any of them purify the putative viral particles to demonstrate their relationship to the sequences. [12]

● The process of metagenomics allows for the de novo invention of such viral sequences and has allowed the carousel of virology to continue to spin in the 21st century. [13]

Conclusion
The paper argues that virology has failed to provide scientific evidence for the existence of pathogenic viruses. The methodologies used by virologists are flawed and based on circular reasoning. The paper calls for a critical re-examination of the virus hypothesis and an abandonment of the unscientific practices of virology.

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Detailed Review of the Paper “Farewell to Virology (Expert Edition)” by Dr. Mark Bailey

This paper provides a detailed review of the main themes and key concepts presented in Dr. Mark Bailey’s paper “Farewell to Virology (Expert Edition).” The paper aims to refute the existence of pathogenic viruses and their alleged ability to cause disease, focusing specifically on the case of SARS-CoV-2.

Main Themes:

  1. Lack of Viral Isolation and Purification
    Dr. Bailey argues that virologists have never been able to isolate and purify viral particles directly from the tissues of organisms suffering from alleged “viral” diseases. He cites the inability to obtain intact virus particles by density gradient centrifugation, the scientific gold standard for proving the existence of a virus.

“Density gradient centrifugation is the scientifically required standard technique for proving the existence of a virus. Despite the fact that this method is described in all microbiology textbooks as the “virus isolation technique,” ​​it is never applied in experiments to demonstrate the existence of pathogenic viruses.” – Dr. Stefan Lanka, 2015.

2. Misuse of scientific terminology
Dr. Bailey criticizes virologists for twisting the meaning of key scientific terms such as “isolation” and “purification” to suit their needs. For example, he argues that the term “isolate” is used in virology without the necessary physical demonstration of the existence of virus particles.

“While purification retains its everyday meaning in virology, ‘isolation’ is an opportunistic term that virologists assign to data they claim to be evidence of the existence of a particular virus.” – The Perth Group, 2017.

3. Lack of valid controls
Dr. Bailey highlights the lack of valid controls in virological experiments, questioning the scientific validity of their conclusions. He argues that without adequate control groups, it is not possible to attribute observed effects with certainty to the presence of the putative virus.

“If you used control groups, please list the details of the control groups.” – CDC FOIA request regarding SARS-CoV-2 cell culture experiments.

4. Creating Viral Genomes “in silico”
Dr. Bailey describes how viral genomes are assembled “in silico,” using genetic fragments of unverified origin. He argues that these genomes do not represent real physical entities and that their creation is based on circular reasoning and computer modeling.

“It’s driven technology, not driven science… And they invented a sequence and then decided they had discovered a ‘virus,’ even though they had never touched a virus, and said that was the cause of this boy’s pneumonia.” – Dr. David Rasnick, on the “discovery” of SARS-CoV-2 by Fan Wu et al.

5. The Role of PCR in COVID-19 Fraud (Uselessness of Tests and Swabs)
Dr. Bailey criticizes the use of PCR as a diagnostic tool for COVID-19, pointing out the lack of clinical validation and the technique’s inherent inability to determine the provenance or relevance of amplified genetic sequences.

“I don’t think you can misuse PCR, no, [but] the results, the interpretation of it [is misused].” – Dr. Kary Mullis, Inventor of PCR, 1993.

Conclusion:
Dr. Bailey concludes that virology, as a field of study, is based on unproven assumptions and a misuse of the scientific method. He calls for a “farewell” to virology and its pseudoscientific practices, arguing that fear of viruses is unfounded and that humanity should free itself from these unnecessary fears.

Strengths:
● Dr. Bailey’s essay offers a detailed and technical critique of virology, drawing on primary sources and a deep knowledge of the scientific literature.

● It highlights important methodological issues that deserve careful consideration by the scientific community.

● It invites an open and transparent debate on the validity of the viral model and its influence on health policies.

Weaknesses:
● The tone of the essay is at times polemical and accusatory, which may alienate some readers.

● Some of Dr. Bailey’s claims may be considered controversial and would require further evidence to be fully accepted.

● The lack of an alternative proposal to the viral model may limit the impact of the essay.

In summary, “Farewell to Virology” represents a provocative challenge to the dominant scientific dogma. Although controversial, the essay raises important questions that deserve careful consideration and rigorous scientific debate.

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Refutation of the Existence of Pathogenic Viruses
The paper provided focuses on refuting the existence of pathogenic viruses, using SARS-CoV-2 as a case study. It argues that virology, the field that studies viruses, has failed to provide scientific evidence to support its claims. The essay criticizes the methods employed by virologists, particularly the inability to isolate viral particles from the tissues of diseased organisms.

Timeline of Key Events
The paper provided does not present a timeline of events. Instead, it presents a critique of the scientific basis of virology, using SARS-CoV-2 as an example.

Key Characters
The paper cites several individuals involved in research and debate about viruses. Here are some of the key characters:

● Dr. Mark Bailey: The author of the essay. He is a researcher in the field of microbiology, medical industry and health who has worked in medical practice, including clinical trials, for two decades. He argues that virology is not a scientific discipline and that the existence of pathogenic viruses has not been proven.

● Dr. Siouxsie Wiles: A New-Zealander  Virologist and advocate of traditional methods of viral “isolation.” Bailey criticizes Wiles for his advocacy of these practices, which he says are misguided and unscientific.

● Dr. Stefan Lanka: A German virologist who questions the existence of viruses. Lanka is quoted in the essay for his assertion that standard methods of viral isolation have never been applied in experiments intended to prove the existence of pathogenic viruses.

● Professor Stephen Busby: A PCR expert who developed the MIQE guidelines for the use of PCR. Bailey criticizes Busby for his support of the use of PCR as a diagnostic tool, despite its limitations and the lack of clinical validation for SARS-CoV-2 protocols.

● Dr. David Rasnick: A biochemist who questions the isolation and identification of SARS-CoV-2. Rasnick is quoted as saying that the “discovery” of SARS-CoV-2 by Fan Wu et al. was based on meta-transcriptomics, which he says is driven by technology, not science.

● Fan Wu et al.: A group of Chinese researchers who published one of the first papers describing the sequencing of the SARS-CoV-2 genome. Bailey criticizes their work, arguing that they failed to physically isolate any virus and that they relied on genomic comparisons to identify the virus.

● Peng Zhou et al.: Another group of Chinese researchers who published a paper describing the isolation and characterization of SARS-CoV-2. Bailey also criticizes their work, arguing that they failed to provide sufficient evidence for the isolation and purification of the virus.

● Professor Vincent Racaniello: A virologist whom Bailey criticizes for his imprecise definitions of scientific terms like “isolated” and “purified.”

● Dr. Marica Grossegesse: A researcher at the Robert Koch Institute who claimed to have purified SARS particles using density gradient centrifugation. Bailey disputes her claim, arguing that she has not provided sufficient evidence to support it.

● Professor Marc Van Ranst: A Belgian virologist whom Bailey criticizes for his claims of purifying the virus. Van Ranst is quoted as saying that “no scientist doubts the existence of SARS-CoV-2,” a statement Bailey finds alarming given the lack of evidence to support it.

● Dr. Sin Hang Lee: A pathologist/virologist who claimed to have provided “irrefutable evidence” of the existence of SARS-CoV-2 using Sanger sequencing. Bailey criticizes his work, arguing that it is based on a misinterpretation of sequencing data and that it fails to address the fundamental question of where genetic sequences originate.

Health Organizations
The paper also discusses the role of various organizations, including the World Health Organization (WHO), the Centers for Disease Control and Prevention (CDC), and the United Kingdom Health Security Agency (UKHSA), in responding to the COVID-19 pandemic. Bailey criticizes these organizations for perpetrating the COVID-19 fraud, arguing that they relied on insufficient scientific evidence to justify their recommendations and interventions.

Overall, the paper presents a strong critique of virology as a scientific field, arguing that its claims about the existence of pathogenic viruses are not supported by concrete evidence. He argues that the methods employed by virologists are misleading and unscientific, and that the entire premise of virology is based on circular reasoning.

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