Bancofilia: Churchill e Roosevelt
Bancofilìa: Winston Churchill e Franklin Delano Roosevelt
Nella foto a sinistra, Churchill, e a destra Roosevelt
Inghilterra, Churchill
Il Currency and Bank Notes Act (Legge sulla moneta e sulle banconote) del 1914 fu un pezzo cruciale della legislazione britannica promulgata all’inizio della prima guerra mondiale. Era destinato a stabilizzare il sistema finanziario durante un periodo di crisi, poiché lo scoppio della guerra aveva causato un panico bancario e una carenza di riserve auree.
Punti chiave del Currency and Bank Notes Act del 1914:
Introduzione delle note di valuta del Tesoro: la legge consentiva al Tesoro britannico di emettere direttamente note di valuta, anziché affidarsi esclusivamente alla Banca d’Inghilterra per farlo. Queste note, spesso chiamate “Bradbury note” dal nome del Segretario del Tesoro, Sir John Bradbury, fornivano una fonte di denaro che non era sostenuta dall’oro, consentendo al governo di emettere rapidamente valuta per soddisfare le esigenze economiche durante la guerra.
“Questi biglietti sono corso legale per il pagamento di qualsiasi ammontare”.
Sospensione del Gold Standard: la legge sospese di fatto la convertibilità delle banconote in oro, il che significa che la Banca d’Inghilterra e il Tesoro non dovevano mantenere riserve auree pari alla valuta in circolazione. Ciò consentì una maggiore flessibilità e impedì l’esaurimento delle riserve auree, che erano fondamentali per finanziare lo sforzo bellico.
Stabilizzazione della valuta in tempo di guerra: l’emissione di banconote del Tesoro rassicurò il pubblico e mantenne la liquidità nell’economia, impedendo corse agli sportelli e prelievi di panico. La legge aiutò a mantenere il sistema finanziario funzionante durante un periodo di incertezza e di pressione sulle risorse.
Successione e sviluppi successivi:
Currency and Bank Notes Act del 1928: la legge del 1914 fu di fatto sostituita dalla legge Currency and Bank Notes Act del 1928, che ripristinò la Banca d’Inghilterra come principale emittente di valuta in Inghilterra e Galles. Questa legge introdusse un approccio più standardizzato alla valuta, tra cui l’emissione di banconote di taglio inferiore e regolamenti valutari più strutturati.
Quindi le note di valuta del Tesoro (equivalenti ai Biglietti di Stato di Aldo Moro) create dal 1914 vennero soppresse nel 1928 con la nuova legge voluta dal cancellierato di Churcill…
Banking Act del 1933 del presidente Franklin D. Roosevelt, noto anche come Glass-Steagall Act. Questa legge fondamentale fu approvata durante la Grande Depressione per stabilizzare il sistema bancario, prevenire future crisi finanziarie e ripristinare la fiducia del pubblico nelle banche.
Ecco alcuni dei suoi elementi chiave:
Separazione tra banche commerciali e di investimento: il Glass-Steagall proibì alle banche commerciali (che detengono depositi pubblici) di impegnarsi in attività di investimento ad alto rischio, separando sostanzialmente questi due tipi di attività bancaria. L’idea era di proteggere i fondi dei depositanti dai rischi associati alla speculazione del mercato azionario.
Creazione della FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation): questa legge istituì la FDIC, che assicura i depositi individuali fino a un certo importo, fornendo sicurezza ai depositanti e incoraggiandoli a tenere i propri soldi in banca.(megatruffa perché non ha senso assicurare depositi con altri depositi…).
Maggiore controllo federale: la legge inasprì anche le normative federali sul settore bancario, compresi i limiti su come le banche potevano operare e il loro ambito di attività. (fece fallire 9mila banche che non erano nel giro della Federal Reserve e i depositanti persero tutto, ma la JPMorgan che ricomprò le banche fallite, non rimborsò i depositanti ma continuò lo stesso ad esigere da loro le rate dei muti che erano stati da loro accesi…). Annullò i debiti che aveva ma pretese il pagamento dei crediti.
Questa legislazione ha contribuito a ricostruire la fiducia nel sistema finanziario americano (leggi: a rafforzare il potere della Federal Reserve di New York al vertice della piramide), stabilizzando le banche (sopravvissute) e prevenendo un altro crollo come quello che ha innescato la Grande Depressione.
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Bank-o-philia: Churchill and Roosevelt
The Currency and Bank Notes Act of 1914 was a crucial piece of British legislation enacted at the start of World War I. It was intended to stabilize the financial system during a time of crisis, as the outbreak of war had caused a banking panic and a shortage of gold reserves.
Key points of the Currency and Bank Notes Act of 1914:
Introduction of Treasury currency notes: The Act allowed the British Treasury to issue currency notes directly, rather than relying solely on the Bank of England to do so. These notes, often called “Bradbury notes” after the Secretary to the Treasury, Sir John Bradbury, provided a source of money that was not backed by gold, allowing the government to quickly issue currency to meet economic needs during the war.
Suspension of the Gold Standard: The Act effectively suspended the convertibility of banknotes into gold, meaning that the Bank of England and the Treasury did not have to maintain gold reserves equal to the currency in circulation. This allowed for greater flexibility and prevented the depletion of gold reserves, which were crucial to financing the war effort.
Stabilization of the currency in wartime: The issuance of Treasury notes reassured the public and maintained liquidity in the economy, preventing bank runs and panic withdrawals. The Act helped keep the financial system functioning during a period of uncertainty and strain on resources.
Succession and subsequent developments:
Currency and Bank Notes Act 1928: The 1914 Act was effectively superseded by the Currency and Bank Notes Act 1928, which reinstated the Bank of England as the primary issuer of currency in England and Wales. This law introduced a more standardized approach to currency, including the issuance of lower denomination banknotes and more structured currency regulations.
Thus the Treasury currency notes (equivalent to Aldo Moro’s State Notes) created since 1914 were abolished in 1928 with the new law wanted by the Churchill chancellorship…
Banking Act of 1933 by President Franklin D. Roosevelt, also known as the Glass-Steagall Act. This landmark law was passed during the Great Depression to stabilize the banking system, prevent future financial crises, and restore public confidence in banks.
Here are some of its key elements:
Separation of Commercial and Investment Banking: Glass-Steagall prohibited commercial banks (which hold public deposits) from engaging in high-risk investment activities, essentially separating these two types of banking. The idea was to protect depositors’ funds from the risks associated with stock market speculation.
Creation of the FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation): This act established the FDIC, which insures individual deposits up to a certain amount, providing safety to depositors and encouraging them to keep their money in the bank. (Mega scam because it makes no sense to insure deposits with other deposits…).
Greater Federal Oversight: The Act also tightened federal regulations on banking, including limits on how banks could operate and what they could do. (It caused 9,000 non-Federal Reserve banks to fail, and depositors lost everything, but JPMorgan, which bought back the failed banks, did not reimburse depositors but continued to collect on mortgages they had taken out… It canceled debts it had but demanded repayment of loans).
This legislation helped rebuild confidence in the American financial system (read: strengthen the power of the New York Federal Reserve at the top of the pyramid), stabilized the (surviving) banks, and prevented another collapse like the one that triggered the Great Depression.