Come la Corona inglese perse la sovranità monetaria

La transizione dagli strumenti di credito governati direttamente dalla sovranità reale, come dai Tally Sticks (bacchette di nocciolo – hazel – con incise somme di denaro e spaccati longitudinalmente in due, una parte al creditore ed una al debitore. Venivano riuniti combaciando al momento del saldo del debito), ai Bills of Public Faith (Biglietti di Fede Pubblica, impegni scritti della Corona a pagare una certa somma) e infine al consolidamento del potere della Banca d’Inghilterra segnò un passaggio cruciale per la perdita del controllo diretto della monarchia inglese sull’emissione monetaria. Questa evoluzione fu al centro di una trasformazione radicale nella gestione della finanza pubblica e del potere politico in Inghilterra, portando infine a una dipendenza dello Stato dai banchieri privati.

1. I Tally Sticks: Strumenti di Debito Reale
I Tally Sticks (letteralmente, bastoncini di conteggio) furono introdotti attorno al XII secolo e usati ampiamente fino alla metà del XIX secolo. Erano bastoni di legno su cui venivano registrati i debiti della Corona e le tasse da riscuotere dai sudditi. Venivano spaccati a metà per rappresentare le transazioni, con una parte custodita dal debitore e l’altra dal creditore. I tally sticks rappresentavano una forma di fiducia implicita tra il sovrano e i sudditi e fungevano da mezzo di pagamento sicuro accettato nel regno.

Questa forma di debito non solo permetteva alla Corona di accumulare fondi senza l’uso di denaro contante, ma garantiva che il controllo restasse strettamente legato all’autorità reale. La forza dei tally risiedeva nell’onore e nella legittimità del sovrano, il cui potere derivava direttamente dalla “sovranità” e non da attori privati.

2. I Bills of Public Faith: Strumenti di Finanziamento nelle Crisi
Con il passare del tempo e l’aumento delle spese statali (spesso per sostenere guerre o altre emergenze), la Corona iniziò ad emettere i Bills of Public Faith per ottenere credito dai sudditi e dai mercanti. Questi bills non erano basati su beni fisici come i tally sticks, ma su una promessa ufficiale di rimborso garantita dal tesoro pubblico. Erano utilizzati soprattutto come debiti a breve termine e godevano della fiducia pubblica, alimentata dalla reputazione della monarchia.

Durante la guerra civile inglese e successivamente, i Bills of Public Faith furono utilizzati per finanziare la difesa del regno e altri impegni urgenti. Tuttavia, la pressione di dover saldare continuamente questi debiti mise a dura prova le finanze reali e indebolì la capacità della Corona di mantenere il controllo esclusivo sulla moneta. La crescente dipendenza della Corona da crediti e prestiti privati espose lo Stato alla crescente influenza dei creditori, soprattutto delle grandi famiglie di banchieri e mercanti.

3. La Fondazione della Banca d’Inghilterra: Il Trasferimento del Potere Monetario
Nel 1694, venne fondata la Banca d’Inghilterra per volontà di re Guglielmo III, ma sotto pressioni forti di banchieri e finanziatori. L’obiettivo ufficiale della banca era fornire alla Corona i fondi necessari per finanziare le guerre contro la Francia, ma con la condizione chiave che la Banca avrebbe emesso moneta a proprio nome sotto forma di banconote, segnando così l’inizio dell’emissione di denaro “fiduciario” privato.

La creazione della Banca d’Inghilterra rappresentò un putsch della finanza privata che sostituì gradualmente la sovranità monetaria reale con un controllo esercitato da una corporazione privata. La Banca divenne il creditore principale della Corona, con la capacità di emettere denaro basato su debito pubblico piuttosto che su risorse fisiche come l’oro o i tally sticks.

4. Il Processo di Spodestamento della Sovranità Reale sull’Emissione Monetaria
Con la fondazione della Banca d’Inghilterra, il controllo dell’emissione monetaria fu trasferito alla banca stessa. Ciò significava che la Corona doveva ora fare affidamento su una fonte privata per ottenere credito. La banca cominciò a prestare fondi al governo in cambio di titoli di Stato (promesse di rimborso da parte del governo), introducendo il debito pubblico come sistema permanente di finanziamento dello Stato.

Questa transizione comportò effetti di vasta portata:

Indebitamento crescente: Lo Stato divenne progressivamente più indebitato nei confronti dei banchieri privati.
Perdita di sovranità finanziaria: La Corona perse il controllo diretto su moneta e risorse, dovendo sottostare alle condizioni e agli interessi imposti dalla Banca d’Inghilterra.
Stabilità per i banchieri privati, instabilità per lo Stato: L’introduzione del debito pubblico permanente creò un sistema stabile per i creditori, mentre lo Stato, e quindi i contribuenti, dovevano fronteggiare un carico di debito crescente.

5. Conseguenze a Lungo Termine e Modernizzazione del Sistema Bancario
La Banca d’Inghilterra, con la sua autorità indipendente di emettere moneta, ha rappresentato il modello per le banche centrali moderne, riducendo il ruolo della monarchia e portando gradualmente alla separazione tra Stato e gestione monetaria. A lungo termine, questa separazione ha favorito l’emergere del sistema bancario internazionale basato sul debito e ha segnato l’inizio della centralizzazione della finanza nelle mani di istituzioni autonome irresponsabili ( vedi: “Gruppo dei Trenta“) rappresentate oggi in italia dal Governatore Fabio Panetta della privata “Banca d’Italia” che gestisce la “Tesoreria dello Stato” dal 1894.

La fondazione della Banca d’Inghilterra rappresenta quindi un punto di svolta in cui il potere sovrano sulla moneta venne trasferito dai monarchi a una struttura finanziaria controllata da privati, dando vita al moderno sistema di finanza basato sul debito pubblico e al potere dei banchieri di influenzare le politiche statali attraverso il controllo della moneta.

Questa trasformazione, lungamente combattuta, è considerata da molti studiosi una sorta di “colpo di Stato silenzioso”, in cui il controllo finanziario e, in larga parte, anche il potere decisionale del regno venne subordinato alla finanza privata.

Tentativo successivo, poi rintuzzato da Churchill, di recuperare la sovranità monetaria:

La legge che introdusse i biglietti di stato a corso legale in Inghilterra (1914-1928)

Per una analisi storica dai tempi di Babilonia ad oggi:

Il Guaio Babilonese – Uno studio sull’origine di alcune pratiche bancarie e del loro effetto sugli eventi della storia antica, scritto alla luce dei giorni nostri.

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