Il diritto illegale di ingerenza è stato “moralizzato” sotto il tema del “dovere di ingerenza”
Come il diritto illegale di ingerenza è stato “moralizzato” sotto il tema del “dovere di ingerenza”
Ultimo minuto: dichiarazione dal Niger: la Francia ha lanciato la guerra
26 AGOSTO 2023
Ecco la riflessione di un intellettuale senegalese che è largamente maggioritario in Senegal, che si tratti del popolo, degli accademici dell’Università di Dakar o della potente confraternita dei Mouridi, della politica del presidente senegalese, della sua repressione, del suo allineamento sempre più contestato. Qui analizza l’idea che i negoziati dovrebbero essere esauriti prima dell’ingerenza. Egli denuncia questa affermazione e ne mette a nudo l’aspetto del tutto illegale rispetto al diritto internazionale, il riferimento ad un diritto “morale” dei “colonizzatori” a gestire le loro creature locali secondo i loro interessi appena nascosti. In Occidente, in Francia in particolare, occorre inventare un nuovo Hitler per dare all’ingerenza il colore morale della difesa della democrazia.
Come può una tale violazione, compresa quella della Carta delle Nazioni Unite, aver acquisito legittimità? La Libia è stata innegabilmente un caso di troppo, quello che ha avuto conseguenze terribili sull’Africa e che ha scatenato nella maggior parte dei paesi, in particolare francofoni, una rabbia molto forte poiché ha accelerato il saccheggio, il sottosviluppo dello scambio ineguale accompagnato ovunque dalla proliferazione di gruppi terroristici pretestuosi con il mantenimento delle forze armate occidentali. L’attuale risposta del Niger, che fa affidamento sulle forze popolari, su altri paesi che hanno fatto la loro stessa scelta, come il Mali e il Burkina Faso, di cui ha appena autorizzato gli eserciti ad entrare in caso di intrusione dello pseudo esercito dell’ECOWAS e altri paesi dentro e fuori l’ECOWAS che di fatto si oppongono, come l’Unione Africana, a qualsiasi ingerenza. Inseguendo gli ambasciatori non solo francesi ma dell’UE affermando ciò che viene detto qui, non si tratta di negoziare il vostro pseudo diritto di ingerenza. In questo contesto, l’attacco contro il leader di Wagner, che affermava di essere già in Africa, non appare come opera di Putin, ma dell’Occidente, sul modello di quanto già più volte praticato nel continente africano. e compreso il modello “libico”. E l’innegabile popolarità di Putin e della Russia deriva dagli africani che non credono più ai suoi detrattori. (nota di Danielle Bleitrach per storia e società)
Esaurire i negoziati per una soluzione politica prima di intervenire militarmente? La questione così posta ammette implicitamente il diritto di ingerenza negli affari interni di un Paese estero.
I suprematisti americani e i loro complici europei hanno sviluppato negli anni Ottanta del secolo scorso una campagna mediatica e culturale per affermare il loro progetto di un dovere di ingerenza presentato sotto un aspetto umanitario. Sanno talmente tanto nel manipolare le menti e nel fabbricare il consenso, che hanno finito per imporre il loro progetto, vestendolo delle più nobili intenzioni, avvalendosi ampiamente delle ONG umanitarie e in particolare dei “medici francesi”.
Una volta ottenuta l’adesione dei loro partner e la neutralità più o meno passiva degli altri, hanno cominciato a realizzare il loro progetto che ha finalmente mostrato il suo volto fatale, omicida e distruttivo. Il loro ultimo crimine è la Libia, di cui l’Africa continua a subire le conseguenze.
E non è forse che un’organizzazione, espressione regionale della Commissione Economica per l’Africa, si trasforma negli anni, nei segreti degli uffici e dietro le quinte, lontano dallo sguardo dei rispettivi popoli, in una sorta di appendice alla NATO, poiché i suprematisti tendono a svilupparsi in varie regioni del mondo, ovviamente sotto nomi diversi, per fungere da campo di prossimità per le loro operazioni di base e per indebolire e/o distruggere coloro che potrebbero a lungo termine ostacolare il loro status .
Arrogandosi il diritto di ingerenza, l’ECOWAS, senza un mandato esplicito dell’unico organismo abilitato ad autorizzarlo, vale a dire l’ONU, e anche quando conosciamo le atroci manipolazioni alle quali hanno regolarmente dato luogo, abusa dei popoli dei paesi che lo compongono e metterebbero in atto un’operazione seminando odio e sfiducia tra i paesi africani, distruttiva e assassina, contro l’intera zona del Sahel, dall’Oceano Atlantico (?) all’Oceano Pacifico.
Basta fare riferimento all’attuale situazione geopolitica di questa zona per misurarne l’estensione, le cui cause e/o conseguenze non saranno necessariamente al servizio di questo o quel paese europeo e/o americano come sostengono, ma in controtendenza. -Il colpo di stato aiuterà da un lato a completare la presenza militare dei paesi della NATO nel Sahel quando finalmente cominciava a essere messa in discussione, e dall’altro a proteggersi perpetuando il loro potere e quello dell’oligarchia a cui appartengono.
Non si tratta quindi più di estenuanti trattative per una soluzione politica prima di qualsiasi ricorso all’intervento militare, ma piuttosto di impedire qualsiasi intervento straniero negli affari interni di un paese e di riaffermare la condanna di qualsiasi diritto all’ingerenza militare.
Accettare questo diritto di ingerenza avrebbe l’inevitabile conseguenza di introdurre tra i paesi africani la risoluzione dei conflitti attraverso la guerra, come pratica l’Occidente, con il ciclo di reazioni e controreazioni che questa genera e che provoca massacri e distruzioni. L’Africa, attraverso i leader dell’ECOWAS, non avrebbe di meglio e di altro da offrire come alternativa per sé e per l’umanità?
Università Scandre Hachem Cheikh Anta Diop di Dakar
Kouchner, l’inventore del diritto di ingerenza, è un socialista che lo ha applicato in Kosovo e ovunque, anche sotto gli ordini di Sarkozy. Questo modello funziona su quello della generosità e dell’umanesimo dell’Occidente premuroso e protettivo, che viene in aiuto degli eterni minori sottosviluppati ovunque, comprese ora la Jugoslavia e l’Ucraina.
Dichiarazione dei soldati del Niger: La Francia si prepara ad attaccare il Niger e a dare fuoco e sangue all’Africa
La Francia, ancora incapace di accettare la fine del suo dominio sul Niger, ha finalmente deciso, con l’aiuto di alcuni leader corrotti da essa controllati, di mettere il Niger a ferro e fuoco con l’unico obiettivo di salvaguardare il suo stile di vita migliore a scapito del gente del nostro paese.
Inizialmente effettuerà un bombardamento massiccio di tutte le postazioni delle nostre FDS per seminare il caos totale nella capitale e nei suoi dintorni e questo, senza alcuna preoccupazione per la vita delle povere popolazioni civili. Questa azione mirerà ad aprire la strada alle vili truppe dell’ECOWAS già posizionate in Benin e Nigeria per commettere altri abusi. Numerosi indizi dimostrano già l’imminenza di questa aggressione.
1. Da alcuni giorni tutti i suoi cittadini sono ospitati presso la sua rappresentanza diplomatica a Niamey per un periodo di 72 ore a partire da oggi 25 agosto 2023;
2. Secondo informazioni attendibili, una base militare al confine tra Libia e Niger, più precisamente a Touma, ospita già aerei da combattimento e tutta la logistica necessaria per un intervento sul suolo del Niger (l’Algeria si è categoricamente rifiutata di far sorvolare il suo territorio con aerei caccia francesi). Altri velivoli sono dislocati anche in Benin (Kandi e Alfa Kouara), in Costa d’Avorio e in Senegal;
3. Le truppe dei paesi membri dell’ECOWAS che dovrebbero partecipare all’aggressione vengono ammassate in Nigeria e Benin con Camp Kandi come base principale. Il popolo del Niger sarà lì insieme al suo esercito per sconfiggere questo attacco. Nessuno al di fuori di noi potrà allora decidere il destino della nostra Patria.