La DEA, la Cocaina e la Corruzione

Levine: La DEA, la Cocaina e la Corruzione
Levine: Tradimento e Guerra alla Droga
Documento di Briefing: Analisi delle Fonti su Michael Levine e la Guerra alla Droga
Introduzione:
Questo documento di briefing analizza le principali tematiche, fatti e idee contenute in due fonti che narrano l’esperienza di Michael Levine, un ex agente della Drug Enforcement Administration (DEA), con particolare attenzione alle sue operazioni sotto copertura e alla sua visione critica sulla “guerra alla droga”. Le fonti sono:
1. The Betrayal of Michael Levine | The Stacks Reader (di seguito “The Betrayal”)
2. “The Big White Lie_ the Deep Cover Operation – Michael Levine” (di seguito “The Big White Lie”)
Temi Principali e Analisi:
1. Disillusione e Critica alla Guerra alla Droga:
“There is no drug war. It’s a fraud. No other nation in the world has a drug war. The rest have addiction problems. We have war.” (The Betrayal) Levine esprime un’opinione radicalmente critica sulla “guerra alla droga” americana. Sostiene che il problema delle droghe sia essenzialmente una questione di dipendenza, e non una guerra da combattere. Questa frase rivela un disincanto profondo nei confronti delle strategie adottate dagli Stati Uniti.
Le fonti rivelano un sistema dove la politica, la corruzione e gli interessi economici spesso prevalgono sulla lotta vera al narcotraffico, portando Levine a sentirsi tradito. Questa disillusione è un tema ricorrente in entrambe le fonti.
2. L’Agente Undercover e il Costo Umano:
Levine è dipinto come un agente di straordinaria abilità, capace di muoversi in ambienti pericolosi e di creare elaborate trame di inganno. La sua abilità nel parlare diverse lingue, in particolare lo spagnolo, era una risorsa chiave.“Mike, you see,” says another agent, tapping his head, “was all up here. Up against it, he’d use muscle. To use a gun was failure to him.” (The Betrayal)
Le operazioni sotto copertura hanno avuto un forte impatto sulla sua vita personale: ha perso il matrimonio e amici cari, e cerca la pace ascoltando nastri di pioggia. Questo mette in evidenza il costo emotivo e personale che il lavoro sotto copertura ha avuto su Levine.
Levine descrive il conflitto interiore dell’agente che inganna e tradisce la fiducia delle persone che cerca di incastrare, sottolineando come il lavoro undercover lo abbia logorato nel profondo.“What is sleazier than that kind of treachery? Informants who do this are called “stool pigeons,” “rats,” and “snitches.” Most street cops and agents who work with informants at best tolerate them and at worst loathe them—but always mistrust them.” (The Big White Lie)
L’agente undercover si trova a manipolare i propri obiettivi, sfruttando le loro debolezze e i loro desideri, per poi distruggerli nel momento di maggiore vulnerabilità.
3. Corruzione e Interessi Occulti:
La corruzione è un tema costante: Levine si scontra con la realtà di come funzionano le cose in realtà, dove gli interessi politici ed economici minano la lotta al narcotraffico. In America, come all’estero.
•  La fonte “The Big White Lie” sottolinea come l’idea che “il fine giustifichi i mezzi” sia una delle prime manifestazioni di corruzione in una società. Questo è una premessa per la descrizione degli eventi.“The first sign of corruption in a society . . . is that the end justifies the means. —Georges Beranos, “Why Freedom?” (1955)” (The Big White Lie)
Ci sono accenni di collaborazione tra la CIA e narcotrafficanti, una situazione che genera frustrazione in Levine, in quanto gli sforzi per smantellare il narcotraffico sono minati dal sostegno a questi gruppi.“I watch the biggest drug dealers alive turned loose after I make a case on them; I stand by helpless while they murder, rape, and torture people, and then put contracts on my life; then they take over their own fucking country, with the help of my country.” (The Big White Lie)
Il sistema corrotto è evidente anche nella gestione interna della DEA, dove gli agenti sono spesso “bersagliati” e puniti per aver oltrepassato i limiti imposti dai vertici, che privilegiano la copertura burocratica piuttosto che l’efficacia.“DEA street agents are administratively vulnerable to being fired at almost any time.” (The Big White Lie)“In 1981 it was a much misused division, and its inspectors were considered hatchet-men for DEA’s upper management, used primarily to chop down the career of any street agent deemed a “target” by the suits.” (The Big W hite Lie)
4. La Complessità del Narcotraffico:
Le fonti rivelano la complessa rete di narcotrafficanti in Sud America e le loro connessioni con la politica, la polizia e le figure di potere.
Vengono descritte figure come Sonia, una trafficante di droga femminile indipendente, un caso raro e significativo, e Roberto, un trafficante violento e ricco, che mostra quanto variegato sia il mondo del narcotraffico.“Sonia is strong. She has her own lab, she sells base and crystallized [forms of cocaine] . . . She has her own lines [customers] in Venezuela, Colombia, and Brazil for base . . . The crystallized she sells direct to North America.” (The Big White Lie)
Levine descrive come i narcotrafficanti siano protetti e come riescano a operare con impunità, mettendo in luce quanto sia difficile e pericoloso smantellare queste organizzazioni.“One customer like him can make an organization. His customers are judges, district attorneys, theater people, and sports figures, not street junkies. He is completely protected.” (The Big White Lie)“There’s never a problem if a fearbiter—human or canine—has room to run, but if it even senses it’s being cornered, you have a serious problem.” (The Big White Lie)
5. La Deumanizzazione e la Violenza:
Le fonti dipingono un mondo di violenza brutale, dove omicidi e torture sono strumenti di potere. Figure come Mario, un poliziotto argentino, dimostrano la brutalità di questo mondo.“To Mario, murder had become an addiction, a need, even an aphrodisiac. Once, at a U.S. embassy function, I heard him, half-drunk, telling some other Argentine cops, “Nothing turns me on more than killing. Right after I kill I must fuck . . . I’m desperate to fuck.” (The Big White Lie)
La descrizione delle torture subite da Alfredo in Bolivia, per mano della polizia antidroga locale, mette in evidenza la ferocia e la mancanza di scrupoli delle persone coinvolte.“You’re lying!” and dropped a heavy glob of sizzling oil onto the head of Alfredo’s penis. A cry from deep in Alfredo’s bowels ripped the air and echoed off the heavy walls of the room. Outside the house not a sound could be heard. (The Big White Lie)
La deumanizzazione è un tema presente nelle descrizioni dei narcotrafficanti, in particolare verso i più deboli come chi fa uso di droghe.
6. Il Ruolo dell’Identità e del Preconcetto:
Levine, in quanto ebreo, si trova spesso a dover superare i preconcetti e le discriminazioni, che lo hanno spinto a lasciare la sua posizione precedente per essere trasferito a Buenos Aires. La sua abilità nel cambiare la sua identità è una delle sue risorse.
Il tema della discriminazione appare anche all’interno del narcotraffico, come quando il trafficante Roberto definisce il tedesco con cui traffica come “ebreo”.
7. La Critica alla Burocrazia e alla Politica:
La burocrazia della DEA viene dipinta come un ostacolo all’efficacia degli agenti, che sono ostacolati da regolamenti oppressivi.
•   La politica, in particolare l’azione della CIA, viene spesso identificata come una forza che agisce contro gli interessi della lotta al narcotraffico, proteggendo i trafficanti invece di contrastarli.“You’ve pissed off State Department people, Miami DEA, the U.S. Attorney’s office in Miami, and people here in headquarters. You’re putting too much info in cables and you’re talking too much over telephone lines. You’re aware that State can close down a DEA office?” (The Big White Lie)
Il numero crescente di agenzie coinvolte e l’enorme budget della “guerra alla droga” sono indicati come sprechi di risorse che non producono risultati reali.“Today there are 54 agencies involved and the budget is $13 billion. Orchestrating the whole mess is a Drug Czar who is generally a political appointment with no specific qualifications for the job.” (The Big White Lie)
Conclusioni:
Le fonti descrivono la complessa realtà di un agente DEA che lotta contro il narcotraffico, ma anche contro la burocrazia, la corruzione e la politica. Michael Levine è un personaggio disilluso, che ha visto da vicino il lato oscuro della “guerra alla droga”, una guerra che ritiene inutile e controproducente. Le sue esperienze sotto copertura rivelano un mondo di manipolazione, violenza e tradimento, dove gli ideali della giustizia sono spesso sacrificati a interessi più oscuri. Le fonti presentano una prospettiva critica che mette in discussione l’efficacia delle strategie adottate dagli Stati Uniti nella lotta contro il narcotraffico. 
Cronologia degli Eventi Principali
Anni 1960: Michael Levine entra nella DEA (Drug Enforcement Administration) e inizia la sua carriera come agente operativo.
26 Maggio 1976: Levine viene contattato dall’agente speciale Jim Hunt nella sede della DEA di New York per un possibile trasferimento in Argentina, in particolare a Buenos Aires.
Fine 1970s: Levine si trasferisce in Argentina come attaché della DEA. Inizia un’operazione sotto copertura, spacciandosi per un rappresentante della mafia per incontrare Hugo Hurtado-Candia, un trafficante di cocaina boliviano. Durante questa operazione, Levine viene a conoscenza di “El Judio Triqueño” (un agente/informatore DEA che presumibilmente aiutò a incastrare Suarez) che vive in Argentina, e di Sonia, una potente trafficante di cocaina indipendente.
Argentina: Levine collabora con poliziotti argentini corrotti, tra cui Mario. Utilizza informatori come Alfredo per penetrare nel traffico di droga boliviano. Levine scopre che Mario è un assassino sadico con legami con il governo argentino e che quest’ultimo sta collaborando con la CIA.
Operazione con Hurtado: Levine e Alfredo registrano Hurtado, che parla di un imminente golpe in Bolivia e di altri trafficanti. Alfredo viene catturato in Bolivia e torturato, ma riesce a fuggire.
Ritorno negli Stati Uniti: Levine viene richiamato negli Stati Uniti con la promessa di un’indagine a 360 gradi, ma viene ostacolato dai funzionari della DEA e dalla procura di Miami, che non supportano i suoi casi. Scopre che Gasser e Cutuchi Gutierrez, trafficanti che aveva arrestato, sono stati rilasciati in modo inspiegabile. Levine comincia a sospettare una corruzione di alto livello all’interno della DEA e del governo degli Stati Uniti.
Indagine interna: Levine è soggetto ad un’indagine dell’Ufficio Sicurezza Interna della DEA (ISD), vista come una manovra dei burocrati per ostacolarlo e silenziarlo.
Nuova Operazione Sotto Copertura: Levine, nonostante le difficoltà, intraprende una nuova operazione sotto copertura, questa volta collaborando con Sonia, una potente trafficante di cocaina, per smascherare il suo giro di affari.
Infiltrazione con Sonia: Levine e Sonia entrano in contatto con trafficanti come Papo, Guacho e Eduardo Pineda. Levine utilizza una sua vecchia conoscenza della dogana, Buck Turghid, e i suoi collaboratori come Rudy e Ollie South.
Tucson, Arizona: L’operazione si sposta in Arizona. Levine incontra trafficanti come Roberto, un criminale con gli stessi occhi di Mario. Durante l’incontro, il gruppo consuma e testa la cocaina del governo americano per poi contrattare un affare.
Rivelazioni sulla Corruzione: Levine scopre che la cocaina fornita da un laboratorio della DEA è di bassa qualità. Scopre anche che figure importanti della politica e della società americana sono protette da un misterioso “tedesco” trafficante di droga.
L’Interrogatorio di Hurtado: Levine viene in possesso di un’interrogatorio di Hurtado, fatto dai poliziotti argentini che lavoravano con lui, che conferma i suoi sospetti.
Fallimento dell’Operazione e minacce alla vita: Levine viene preso di mira da figure potenti all’interno della DEA e del governo USA. L’operazione, come le altre, non viene portata a termine e non si riescono ad incastrare i trafficanti. Levine realizza che si sta mettendo nei guai con figure molto potenti e che sta giocando una partita che non può vincere.
Ritiro e Rimpianto: Levine si ritira dalla DEA all’età di cinquant’anni, disilluso e amareggiato. Con i suoi amici morti e il suo matrimonio fallito, Levine trova un misero conforto nelle registrazioni della pioggia.
Testimonianza di Walter Atala: In un’interrogatorio, Walter Atala, un trafficante di droga, ammette di aver iniziato a spacciare cocaina dopo essere stato invitato dal ministro degli Interni. Inoltre dichiara di voler collaborare con la DEA nel rivelare la vera situazione del suo paese.
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Cast dei Personaggi Principali
Michael Levine: Agente della DEA, personaggio principale delle storie raccontate, uomo disilluso, amareggiato e profondamente deluso dalla corruzione interna all’agenzia e in ambito politico. È estremamente determinato e in grado di usare la sua intelligenza per penetrare nel mondo dei trafficanti di droga.
Jim Hunt: Assistente Agente Speciale Incaricato (ASAC) nella DEA di New York. È lui che offre per la prima volta a Levine un trasferimento a Buenos Aires.
David Levine: Il fratello di Michael, un tossicodipendente da eroina. La sua lotta con la dipendenza ha avuto un profondo impatto su Michael.
Hugo Hurtado-Candia: Trafficante di cocaina boliviano, bersaglio di un’operazione sotto copertura di Levine in Argentina. Si riferisce a “Mitch-ay-el” un informatore della DEA che presumibilmente vive in Argentina.
Alfredo: Informant di Levine, ex trafficante, che lavora con lui in Argentina, spesso di sua iniziativa e senza autorizzazione. Viene catturato e torturato in Bolivia.
Mario: Poliziotto argentino corrotto, collabora con Levine e gli fornisce informazioni. È un assassino sadico, che Levine scopre essere legato al governo argentino e alla CIA.
Sonia: Potente trafficante di cocaina, indipendente dalle organizzazioni, che diventa il partner di Levine in una delle sue operazioni sotto copertura. Viene descritta come una donna intelligente, abile e con grande carisma.
Roberto: Criminale che Levine incontra in Arizona, un trafficante di droga con occhi simili a quelli di Mario.
Papo: Trafficante di droga che Sonia ha imbrogliato. Pare che sia uno dei criminali più pericolosi del mondo.
Robert Stutman: Capo della DEA a New York, noto per i suoi raid pubblicizzati.
Georges Beranos: Scrittore citato all’inizio del libro, con la frase: “Il primo segno di corruzione in una società è che il fine giustifica i mezzi.”
•  Il Rabbi: Un funzionario della DEA che consiglia Levine.
Sullivan: Procuratore degli Stati Uniti che ostacola le indagini di Levine.
Miller: Collaboratore di Sullivan alla procura degli Stati Uniti.
Groot: Un agente della DEA con possibile connessione con la CIA, che avverte Levine.
•  “Stork”: Ispettore interno della DEA, soprannominato così da Levine per il suo aspetto.
“Quasimoto”: Ispettore interno della DEA, che partecipa all’interrogatorio di Levine.
Jack Rourke: Funzionario DEA che offre a Levine la possibilità di una nuova operazione sotto copertura.
Buck Turghid: Ex agente doganale, ora alla DEA, che collabora con Levine nell’operazione con Sonia.
Ollie South: Agente della DEA, che lavora con Turghid, che nutre un’antipatia verso Levine.
Rudy: Agente della DEA, collaboratore di South.
Kunz e Gorman: Agenti della DEA che si occupano della sorveglianza durante l’operazione sotto copertura.
Monica: Contatto di Sonia.
Pacho: Contatto colombiano di Sonia.
Eduardo Pineda: Trafficante di droga, con il quale Levine cerca di fare affari durante l’operazione sotto copertura.
Ana Tamayo: Trafficante di droga, associata a Pineda, legata a Sonia.
Espinosa: Chimico di Pineda.
Hector: Agente sotto copertura che lavora con Levine.
Lydia: Agente sotto copertura che lavora con Levine.
Marini: Trafficante che cerca di coinvolgere Levine in un affare di droga.
Tommy: Fratello di Levine.
Mark Best: (nome cambiato) lavora con la DEA in sud America.
Terry Burke: Agente CIA che è stato trasferito alla DEA, con cui Levine ha un confronto.
Carlos: Braccio destro di Roberto, una figura minacciosa e letale.
Guacho: Trafficante di droga con cui Sonia ha un debito.
Mejia: Trafficante rivale di Roberto.
Velasco: Trafficante di droga con cui Sonia ha una disputa.
Antonio: Giovane che lavora con il gruppo di Pineda.
Sam: Il gestore ebreo di una tabaccheria che Levine conosce da tempo.
Walter Atala: Trafficante di droga che testimonia in tribunale e afferma di essere stato invitato dal ministro dell’interno a entrare nel traffico di droga.
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La Guerra Perduta: Le Memorie di un Agente Sotto Copertura
FAQ sulla Guerra alla Droga e le Operazioni Sotto Copertura di Michael Levine
1. Perché Michael Levine, un agente della DEA di successo, si sente tradito dal suo stesso governo e dall’organizzazione?
Levine, nonostante i suoi successi come agente sotto copertura internazionale, si sente tradito perché ha visto di persona come le sue indagini venivano compromesse dall’interno. Le sue operazioni, spesso rischiose e pericolose, venivano sabotate da decisioni politiche e burocratiche che favorivano i trafficanti di droga. Inoltre, ha assistito a casi di corruzione tra i vertici della DEA e di altri organi governativi. Le persone che arrestava venivano rilasciate, e i suoi sforzi erano vanificati. Ha scoperto che la “guerra alla droga” era una facciata, con interessi politici e economici che si sovrapponevano alla lotta effettiva contro il narcotraffico.
2. Qual era la visione di Levine sulla “guerra alla droga” e come si differenziava da quella delle autorità?
Levine considerava la “guerra alla droga” un’assurdità, una “frode”. Sosteneva che nessun altro paese nel mondo avesse una “guerra” alla droga, ma piuttosto problemi di dipendenza. Credeva che gli Stati Uniti avessero militarizzato un problema di salute pubblica, trasformando il tutto in una guerra che non poteva essere vinta. A differenza delle autorità, Levine vedeva la necessità di affrontare le cause profonde del problema, non solo i sintomi, e denunciava come le forze dell’ordine stesse fossero corrotte e spesso complici. Il suo focus era la giustizia e la protezione dei più deboli, mentre le autorità sembravano più interessate a mantenere lo status quo e ad alimentare un ciclo di corruzione.
3. Quali erano le tattiche e le abilità di Levine come agente sotto copertura che lo rendevano efficace?
Levine era noto per la sua abilità di “ingannare”. Era capace di parlare diverse varianti dello spagnolo, di mimetizzarsi tra contadini, gente di strada, e persino tra membri dell’alta società latinoamericana. Piuttosto che ricorrere alla violenza, usava la sua astuzia, la capacità di persuasione e la sua profonda comprensione della cultura e delle motivazioni dei trafficanti per guadagnarsi la loro fiducia. Poteva costruire intricate ragnatele di inganni, manipolando le persone per farle cadere in trappola. Era un maestro nell’arte dell’undercover e usava l’ingegno e la strategia come vere e proprie armi.
4. Quali pericoli ha affrontato Levine nelle sue operazioni sotto copertura, specialmente in Sud America?
In Sud America, Levine ha affrontato pericoli estremi, a partire dal rischio di essere scoperto e torturato dai cartelli della droga e dalle polizie corrotte locali. La sua era una vita in cui la morte era una compagna costante, circondato da spacciatori violenti, poliziotti corrotti e agenti dei servizi segreti. Era conscio di muoversi in un mondo dove la linea tra giustizia e crimine era labile, dove i governi stessi potevano essere coinvolti nel narcotraffico. Inoltre, lavorava in un ambiente altamente politico, dove le agenzie di intelligence si combattevano tra loro e in cui la sua vita era costantemente a rischio.
5. Chi era Sonia e come si è inserita nel lavoro di Levine?
Sonia era una trafficante di droga sudamericana, con un grande potere e capacità di operare in modo indipendente nel mondo della droga. Levine la incontra nel corso di un’operazione sotto copertura, dove lei è coinvolta come debitrice di un trafficante di nome Papo. Levine utilizza la sua ambizione e la sua spregiudicatezza per arrivare ai vertici del narcotraffico. Sonia diventa un’esca importante in un’operazione sotto copertura per far arrestare Papo e altri trafficanti, mettendo in mostra il lato opportunistico e cinico del mondo del crimine.
6. Che ruolo giocavano i funzionari corrotti della polizia e delle agenzie governative nel narcotraffico, secondo le esperienze di Levine?
Secondo Levine, i funzionari corrotti erano una parte integrante del narcotraffico. Poliziotti, agenti dei servizi segreti, militari e persino funzionari governativi erano spesso coinvolti nel business della droga, non solo accettando tangenti, ma diventando soci e persino protettori dei cartelli. Levine assiste a un intreccio perverso di corruzione e potere, dove i confini tra legge e crimine erano fluidi. Denuncia, inoltre, come certe agenzie come la CIA, per raggiungere determinati scopi politici, si alleavano con i trafficanti, rendendo vani gli sforzi degli agenti onesti come lui.
7. Come ha visto Levine il ruolo delle agenzie di intelligence come la CIA nella sua esperienza sul campo?
Levine non si fida delle agenzie di intelligence come la CIA, perché ha constatato di persona come queste agenzie collaboravano con i narcotrafficanti per fini politici. I trafficanti più potenti, protetti da funzionari governativi, venivano lasciati liberi nonostante i suoi sforzi e spesso ricevevano aiuti per consolidare il proprio potere. Le sue esperienze gli hanno fatto capire come la “guerra alla droga” fosse un paravento per gli interessi geopolitici, dove il narcotraffico era solo uno strumento e non un nemico da sconfiggere. Levine vede un sistema corrotto dove il bene non vince e i potenti agiscono nell’ombra.
8. Quali furono le conseguenze personali per Levine dopo anni di lavoro sotto copertura nella lotta alla droga?
Le conseguenze personali per Levine furono pesanti. Il suo matrimonio finì, molti dei suoi amici più cari morirono, e visse una condizione di isolamento e paranoia. Era perseguitato da minacce e da tentativi di incastrarlo per screditarlo. La sua psiche era provata dai molti anni di bugie e manipolazioni, e la sua fiducia nel sistema governativo era completamente distrutta. La sua vita era stata sacrificata alla “guerra alla droga”, senza che questa portasse a risultati significativi e con la sensazione di aver lottato contro i mulini a vento. Si sentiva tradito e deluso dalle istituzioni che aveva servito con dedizione.
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Il Tradimento: Levine e la Guerra alla Droga
Guida di Studio: “Il Tradimento di Michael Levine” e “The Big White Lie”
Quiz a Risposta Breve
1. **Qual è la visione di Levine sulla “guerra alla droga” degli Stati Uniti?**Levine considera la “guerra alla droga” americana una frode. Sostiene che altre nazioni hanno problemi di dipendenza, mentre gli Stati Uniti hanno trasformato il problema in una guerra.
2. **Come descriverebbero altri agenti il metodo di lavoro di Michael Levine?**Altri agenti descrivono Levine come un uomo che usa l’intelletto invece della violenza. Era capace di ingannare e manipolare, e la sua risorsa più potente era la sua mente, non le armi.
3. **Quale evento personale nel passato di Levine gli ha fatto sviluppare un forte odio per gli spacciatori?**Quando era giovane, un uomo gli puntò una pistola allo stomaco e cercò di sparare, ma l’arma fece cilecca. Questa esperienza, insieme al problema di dipendenza di suo fratello, ha alimentato il suo odio.
4. **Chi è Sonia e qual è la sua importanza nel contesto delle operazioni di Levine?**Sonia è una potente trafficante di droga sudamericana, che opera in modo indipendente ed ha le sue linee di distribuzione. Levine la usa come esca per smascherare altri criminali.
5. **Qual è il ruolo di Mario e come lo percepisce Levine?**Mario è un poliziotto argentino che usa la violenza. Levine lo vede come un killer spietato e corrotto, ossessionato dalla violenza e dalla morte.
6. **Quali sono alcuni degli ostacoli burocratici e politici che Levine incontra nel suo lavoro?**Levine si scontra con la mancanza di supporto da parte dei superiori, con la corruzione all’interno della DEA e con il coinvolgimento di altre agenzie governative, che compromettono le sue operazioni.
7. **Perché Levine viene trasferito a Buenos Aires?**Inizialmente, Levine sospetta che il trasferimento a Buenos Aires sia un tentativo di allontanarlo, ma gli si presenta invece un’opportunità per un’operazione molto importante.
8. **Come viene rappresentato il rapporto tra la DEA e la CIA nel testo?**Il testo suggerisce una relazione tesa e complessa tra DEA e CIA, con sospetti che alcuni agenti della DEA siano ancora al soldo della CIA.
9. Qual è il significato dell’espressione “fearbiters” nel contesto dell’operazione di Levine?“Fearbiters” sono individui, sia umani che canini, che diventano pericolosi se si sentono messi alle strette. Levine usa questo concetto per descrivere persone come South che potrebbero diventare pericolose in determinate situazioni.
10. **Qual è la complessità etica che Levine affronta nel suo lavoro come agente sotto copertura?**Levine si interroga sulla moralità di ingannare e manipolare le persone per distruggerle. Questo conflitto etico è evidente nei suoi pensieri sul ruolo di agente sotto copertura e sul significato della “treachery.”
Chiave di Risposta del Quiz
1. Levine crede che la “guerra alla droga” degli Stati Uniti sia una farsa, una politica che trasforma un problema di dipendenza in una guerra.
2. Gli altri agenti descrivono Levine come un pensatore che usava l’astuzia invece della forza. Era maestro nell’inganno.
3. Il tentativo di omicidio che subì da giovane e la dipendenza del fratello alimentarono il suo odio per il traffico di droga.
4. Sonia è una trafficante di droga indipendente che diventa un’esca per Levine. È una figura potente nel mondo del narcotraffico sudamericano.
5. Mario è un poliziotto argentino corrotto e violento, che Levine percepisce come un assassino sociopatico.
6. Levine incontra ostacoli come la corruzione nella DEA, la mancanza di supporto da parte dei suoi superiori e i contrasti con altre agenzie governative.
7. Inizialmente, Levine sospetta che il suo trasferimento a Buenos Aires sia una manovra per allontanarlo, ma in realtà è un’opportunità per un’operazione importante.
8. Il testo suggerisce una relazione tesa e dubbia tra DEA e CIA, con la possibilità che alcuni agenti della DEA siano ancora al soldo della CIA.
9. “Fearbiters” sono persone che diventano pericolose se messe alle strette. Levine li evita, a meno che non sia indispensabile trattare con loro.
10. Levine lotta con l’etica di dover ingannare e manipolare i suoi bersagli per distruggerli. Questo solleva domande sulla moralità del suo lavoro sotto copertura.
Domande in Formato Saggio
1. Analizza la figura di Michael Levine come un anti-eroe. In che modo le sue azioni e i suoi pensieri sfidano il concetto tradizionale di “agente della legge”?
2. Esplora la rappresentazione della corruzione nel testo, focalizzandoti su come essa si manifesta sia a livello individuale che istituzionale.
3. Discuti il ruolo delle donne, in particolare Sonia, nel contesto del narcotraffico presentato nei testi. In che modo le loro azioni sfidano le aspettative di genere?
4. Valuta l’efficacia e le implicazioni etiche delle tattiche di undercover utilizzate da Levine. Come influenzano la sua identità e le sue relazioni?
5. Considera le critiche alla “guerra alla droga” negli Stati Uniti presenti nel testo. Quali sono le argomentazioni principali di Levine e in che modo le vicende narrate le supportano?
Glossario dei Termini Chiave
DEA: Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale statunitense che si occupa della lotta al narcotraffico.
•  Undercover: Operazione o agente che lavora sotto copertura, nascondendo la sua vera identità per infiltrarsi in organizzazioni criminali.
Fearbiter: Termine usato da Levine per descrivere persone o animali che reagiscono violentemente se messi alle strette.
CI (Confidential Informant): Informatori confidenziali, persone che forniscono informazioni alla polizia o ad altre forze dell’ordine.
Golpe: Termine spagnolo che indica un colpo di stato o una rivoluzione.
Jefe: Termine spagnolo che significa “capo” o “boss”.
Chanta: Termine argentino che indica un imbroglione, un truffatore.
La DEA: espressione in spagnolo per indicare la DEA
•  Gringo: termine colloquiale e spesso dispregiativo per indicare uno statunitense
Pobrecito: termine spagnolo che significa “poverino”, usato con compassione o sarcasmo.
Boychick: termine yiddish affettuoso per indicare un ragazzo o un giovane.
Hijos de puta: espressione spagnola che significa “figli di puttana”, usata come insulto.
Stool Pidgeon Termine usato per indicare un informatore

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