La soluzione è partire da concetti compresi e condivisi
La comunicazione umana: la soluzione è partire da concetti compresi e condivisi
Su moneta e tasse
Il concetto di moneta è condiviso (la usiamo) ma non è compreso da tutti allo stesso modo. La maggior parte delle persone pensa che la moneta (denaro) sia una risorsa scarsa perché non sanno su quali basi viene creata. Queste persone ritengono perfettamente logico che ci sia e ci debba essere la tassazione per rifornire lo Stato dello strumento monetario. La moneta viene creata arbitrariamente dalle banche.
Il soggetto ultimo gestore della sovranità è lo Stato, che la esercita in nome del popolo sovrano. La disciplina legale che governa la sovranità sulla moneta si chiama LEX MONETAE (“Lex monete”).
La legge Costituzionale ne accenna nell’art.117 dove richiama a se – escludendo le Regioni – il potere sulla moneta.
Questa parte in sostanza è uno dei motivi dell’Unità d’Italia: togliere agli stati-regione il potere monetario accentrandolo allo Stato, esattamente come accadde anche in altre situazioni, come negli Stati Uniti, nella Confederazione Svizzera, etc.
Quindi il potere di scegliere la moneta, determinarne il valore, la quantità da immettere in circolazione, sono prerogative inerenti la sovranità.
Il problema nasce, come è nato anche in altri ordinamenti, quando lo Stato delega o concede tacitamente i poteri sulla moneta a soggetti terzi che perseguono il profitto privato (i banchieri), anziché il bene della Cosa Pubblica, ovvero il bene della Repubblica. La privatizzazione della sovranità che lo Stato gestisce per conto degli interessi del popolo (o anche “contro”, come nel caso monetario) è un’assurdità che nel concreto delegittima l’esistenza dello Stato stesso e delle sue istituzioni. Per denigrare questa visione perfetta si è inventato un termine spregiativo, “sovranismo”, dimenticando il dettato dello stesso articolo primo della Costituzione.
Ma torniamo alla questione monetaria. Con i trattati europei si è inventata una oscenità: conferire la sovranità sull’Euro – una moneta senza stato – alla privata Banca Centrale Europea (che prima si chiamava Istituto Monetario Europeo, una società privata). La BCE è il sogno inconfessato dei banchieri: una banca centrale senza controparte statuale, formata dalle singole banche centrali dei paesi membri, con poteri su tutte le banche dell’eurozona.
Le banche private in Europa creano il 99% dell’euro circolante, sotto forma di “moneta bancaria”, una moneta che i singoli Stati impongono ai popoli sovrani senza riconoscerne ufficialmente il valore di “Corso Legale”.
Quindi lo Stato (gli Stati) ha lasciato il potere di creare moneta alle banche per giustificare la pratica odiosa della tassazione dei cittadini per fare provvista, creando nel frattempo un debito pubblico tramite il quale le banche, che lo comprano creando denaro dal nulla, impongono le loro politiche agli Stati soggiacenti.
La tassazione quindi, un rimedio alla sovranità perduta dall’Amministratore Pubblico Infedele, è una pratica che non sarebbe necessaria se lo Stato gestisse la sua moneta e la sua tesoreria direttamente. La “Tesoreria di Stato” è gestita dai banchieri dalla nascita dell’Italia, dal 1861, prima dalla Banca Nazionale e poi, dal 1894, dalla Banca d’Italia che gli è succeduta. Quindi in sostanza i banchieri siedono dalle due parti del tavolo: da una parte col cappello “Bankitalia” e dall’altra col cappello “Tesoreria di Stato”.
Questo Stato, apparentemente ammantato di legittimità, copre una situazione di sfruttamento della popolazione sia da parte dei banchieri che dei funzionari pubblici infedeli che consentono lo status quo.
Non stupisce quindi che durante una crisi, il sistema bancario si salva da solo col “Quantitative Easing” – ovvero, la banca centrale crea denaro a manetta e lo distribuisce in fretta agli altri banchieri – ma per la popolazione questo rimedio non è “ancora” disponibile…
Se parliamo a persone cui questi fatti sono sconosciuti o non sono chiari, ma che partono dando per scontata la narrazione bancaria, ovviamente non ci capiremo. Quindi occorre avere una base di conoscenza compresa e condivisa per trattare l’argomento.
8 gennaio 2025