Olanda: decide il giudice sull’ottava dose!

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L’ottavo vaccino anti-coronavirus è sicuro o no, lo decide il giudice!

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L'ottavo vaccino anti-coronavirus è sicuro o no, lo decide il giudice!

Foto: Ton de Boer, presidente dell’ANP I MEB

Ora che è in corso un’altra campagna di vaccinazione, si pone per l’ottava volta la domanda se il vaccino anti-coronavirus sia sicuro e se i benefici del vaccino superino gli svantaggi. Un organismo che pretende di monitorare questo aspetto è il MEB, il Medicines Evaluation Board:

“Il Medicines Evaluation Board MEB è un’agenzia governativa olandese sotto la responsabilità del Ministero della Salute, del Welfare e dello Sport, VWS. Il MEB valuta la qualità dei medicinali e monitora l’equilibrio tra efficacia ed effetti collaterali e rischi”.

Questo ente governativo dall’aspetto sano è stato recentemente autorizzato a comparire in tribunale. Ebbene, direte voi, l’ennesima causa contro un istituto affermato? Sì, ma in sostanza si tratta di una questione cruciale: il MEB è responsabile o meno del monitoraggio della sicurezza dei medicinali? Perché in fondo il MEB si tira indietro e fa riferimento alla Commissione Europea o all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA).

L’organismo che monitora gli effetti collaterali nei Paesi Bassi è Lareb, al quale ormai è noto che tutti i possibili segnali di allarme interni sono stati superati ma che non vengono intraprese ulteriori azioni. Il numero degli effetti collaterali può essere letto sul sito web di Lareb e il contatore ammonta ora a 235.000 segnalazioni. Il solo foglio illustrativo ufficiale di Pfizer ora contiene più di 632 pagine di effetti collaterali segnalati, rispetto alle 40 pagine di dicembre 2020. L’ammissione (temporanea) è avvenuta solo perché nel 2021 si è verificata la cosiddetta emergenza pandemica, ma non esiste più una situazione di emergenza.

“Tutti coloro che usano un medicinale devono potersi fidare. Questo è ciò su cui lavora ogni giorno il Medicines Evaluation Board (MEB), nei Paesi Bassi e in Europa”.

Nella causa, tuttavia, il MEB utilizza non meno di tre argomenti per giustificare la sua non responsabilità. Il MEB si riferisce innanzitutto alla Commissione Europea e all’EMA, che hanno recentemente confermato che la popolazione ha fatto da cavia per i vaccini. Il MEB afferma inoltre di non essere competente e sostiene di non avere segnali in base ai quali agire. Quest’ultima è in conflitto con l’affermazione dello stesso MEB secondo cui esso non è competente.

La chiave, tuttavia, è che il MEB pretende in tutte le sue comunicazioni di valutare la qualità dei medicinali, il che implica che ci sarà una conseguenza se ciò non è corretto. Inoltre, il MEB ora afferma che l’assunzione del vaccino è volontaria, suggerendo che il rischio ricade sull’utilizzatore e non sul MEB.

In tribunale è stato effettuato un confronto con un dispositivo da fiera che presenta difetti tecnici essenziali, mettendo potenzialmente in pericolo la vita delle persone. Se si fa una richiesta motivata all’ente governativo competente che deve adottare misure coercitive in questi casi, non si può dire che l’intervento non sia urgente perché le persone non sono obbligate a salire a bordo di questa attrazione.

Il ricorrente afferma pertanto che l’autorizzazione all’immissione in commercio rilasciata (all’epoca sotto le spoglie di una situazione di emergenza) dovrebbe essere sospesa fino a quando non sarà stata condotta una procedura di merito in cui tutte le informazioni sugli effetti collaterali e sugli effetti collaterali gravi, inclusa la morte, possano essere raccolte in considerazione.

È dubbio che il MEB si renda conto che ora sta difendendo il proprio diritto di esistere in tribunale. Ancora una volta sono state utilizzate le solite deviazioni, il che significa che il MEB non ha il diritto di esistere, anche se pretende di monitorare la sicurezza dei medicinali.

Il giudice si pronuncerà al massimo entro 14 giorni, ma cioè pochi giorni dopo l’inizio della campagna di vaccinazione. L’attore ha pertanto chiesto una pronuncia anticipata.

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