Stilum Curiae: “Non possederai più niente…” spiegato ai fedeli
“Non Possederai più Niente…” Spiegato ai Fedeli. Marco Saba.
5 Febbraio 2024
FONTE: Stilum Curiae
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, su suggerimento del generale Piero Laporta offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Marco Saba, che ringraziamo i cuore, Buona lettura e condivisione.
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“Non possederai più niente…” spiegato ai fedeli
di Marco Saba,
“Non possederai nulla e sarai felice” (in alternativa “non possiedi nulla e sarai felice”) è una frase che ha origine in un video del 2016 del World Economic Forum (WEF), che riassume un saggio scritto dal politico danese Ida Auken. La frase è stata usata dai critici che accusano il WEF di volere restrizioni sulla proprietà privata. Vedi: https://en.wikipedia.org/wiki/You%27ll_own_nothing_and_be_happy
Vediamo com’è la situazione attuale.
I poveri assoluti sono ormai in Italia, secondo l’ISTAT, oltre il 10% della popolazione. A rischio povertà ed esclusione sociale sono invece “14 milioni 304mila persone, il 24,4% della popolazione totale” secondo il Rapporto 2023 su Povertà ed esclusione sociale in Italia di Caritas. Quindi un quarto della popolazione è da considerarsi già condannato all’inferno economico programmato dai “savi anziani” del WEF – un organismo globalista autonominatosi come il cartello bancario mondiale, che pretende di dettarci il nostro ieri, oggi e domani.
Il problema della povertà programmata – in un sistema dominato “dall’anonima banchieri” – ha radici lontane nel tempo. Il potere globale di questo Club dei Trenta (https://www.group30.org ) è nato attraverso una serie di inganni e manipolazioni del pubblico che si risolvono in operazioni criminali che qualsiasi giudice di pace potrebbe comprendere in pochi minuti:
1) Tutto il denaro bancario (non “a corso legale”) creato dal nulla dai banchieri come debito – di quelli che lo prendono a prestito – copre solo il capitale del prestito: manca fisicamente il denaro in più che serve per pagare gli interessi chiesti dai banchieri a compenso della loro “fatica”. Questa situazione crea inevitabilmente una serie di fallimenti dei debitori per impossibilità matematica di ripagare nell’aggregato gli interessi pretesi dai banchieri. Non essendoci denaro sufficiente, una percentuale dei debitori viene inevitabilmente espropriati dei loro beni reali: imprese, attività, immobili, etc. Alcuni, per la disperazione, si tolgono la vita. Lo Stato mette a disposizione dei banchieri un sistema chiamato “Tribunale fallimentare” per dare un’apparenza legale a questa truffa crudele.
2) La finanza pubblica è ostaggio del sistema attraverso accordi oscuri – scritti e non scritti – tra il cartello bancario e l’organizzazione dello Stato:
* In Costituzione il potere di creare moneta e la destinazione del relativo signoraggio non sono esplicitati chiaramente: se ne allude solo nell’art. 117 per togliere tale potere alle amministrazioni regionali;
* La Banca d’Italia, un organismo che da sempre cerca di spacciarsi come organo statale, è in mano privata dal 1893: il nome dei suoi soci è stato rivelato al pubblico per la prima volta solo nel 2004 dal settimanale Famiglia Cristiana;
* La Tesoreria dello Stato è gestita dalla Banca d’Italia dal 1894 – senza gara d’appalto – con un tacito accordo che si rinnova automaticamente se non viene esercitata disdetta (la prossima data utile per esercitarla è entro il 2025, altrimenti si rinnova fino al 2050…);
* Nonostante le numerose condanne civili per usura contro i banchieri, le rispettive cause penali vengono ritualmente archiviate dalle procure su impulso discreto del presidente del CSM;
* La creazione di denaro è affidata ai banchieri, mentre lo Stato – privatizzata la sovranità monetaria – finge di doversene approvvigionare dai cittadini con le tasse emettendo “titoli di debito pubblico”. Lo Stato scambia i titoli di stato (veri) col denaro bancario (non a corso legale) creato dal nulla dalle banche prescelte come “Specialisti in titoli di Stato”, tra cui spicca Monte dei Paschi: https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/elenco_specialisti/elenco/Elenco-degli-Specialisti-in-titoli-di-Stato-Dal-29-maggio-2023.pdf
* Le banche – banca centrale compresa – falsificano il bilancio non indicando a rendiconto la quantità di denaro (creato durante l’esercizio) come afflusso di cassa, mimando cioè una situazione continuamente precaria che non potrà mai essere normalizzata senza rettificare il bilancio (come invece facevano, ad esempio, gli alleati liberatori dal 1943 con le AM-Lire). Il danno derivante riguarda, oltre all’Erario, il pubblico, azionisti bancari compresi che non ne percepiscono il dividendo. E’ quantificabile in difetto per circa mille miliardi l’anno (oltre al 13% del denaro creato direttamente dalla BCE che spetta all’Italia per la quota di partecipazione).
Assegnare quindi al Tesoro la funzione sovrana della creazione monetaria trasformerebbe il paese rendendolo più ricco della Svizzera, anch’essa vittima degli stessi magheggi. Inoltre, permetterebbe di trasformare le zecche bancarie clandestine in veri istituti d’intermediazione, come pretenderebbero di esserlo già.
A questi punti fondamentali di riflessione, aggiungo che la cosiddetta classe medio-alta – che potremmo chiamare la classe “digerente” – si sente comunque vincitrice accumulando ricchezze che poi investe in titoli mobiliari. Loro, cioè, pensano di essere dal “lato furbo” della situazione e di poterne comunque beneficiare.
Ed è qui che entra in gioco “La Grande Stangata”, un libro che spiega come dal 2014 in Europa esiste un regolamento che permette di espropriare tutti i possessori di titoli che li hanno in custodia presso un custode di titoli che facesse default: https://www.frontediliberazionenazionale.it/press/la-grande-stangata-come-ci-razzieranno-azioni-obbligazioni-e-titoli-di-stato-libro/
Così anche la classe medio-alta, e con lei tutte le istituzioni che avessero parcheggiato liquidità in titoli, Vaticano compreso, potrebbero scoprire l’enorme rischio di diventare vittime di questo “rubamazzo” inventato dalle solite “menti raffinatissime”. Ovviamente corrono rischi tutte le istituzioni che hanno investito in titoli: fondi pensione, enti locali, sindacati, etc. Nel libro si spiega che esiste già un precedente giuridico di attuazione del sequestro titoli verificatosi col caso del fallimento della Banca Lehman Brothers. Il beneficiario di quel fallimento fu la solita JPMorgan, quella che aveva beneficiato negli USA del fallimento di 9mila banche negli anni ‘30 del secolo scorso.
Chi ci garantisce che – proprio per imporre la moneta digitale di banca centrale (CBDC) – non si decida di “creare uno shock economico”, ovvero di scatenare questa tempesta perfetta facendo fallire uno dei due custodi centrali dei titoli (Euroclear o Clearstream) che monopolizzano attualmente il mercato europeo ?
Nel dubbio, per non trovarsi sequestrati i pacchetti di controllo delle proprie società, sia Rothschild che Elon Musk sono usciti dal mercato di borsa nel 2023 delistando i loro titoli dalla Borsa (così sottraendoli alla custodia di un custode centralizzato).
Fedele avvisato…
Leo Grellede
Quanto inconfutabilmente affermato trova un precedente nella Germania Nazionalsocialista di cui lo scritto sembra quasi una traduzione. Soffocata dal sistema del debito, la Germania ne uscì e immediatamente comincio’ a prosperare. Come e’ andata a finire lo sanno tutti. Adesso qualcuno comincia a capire il perché.