BRUXELLES — Il difensore civico dell’UE ha descritto una cultura potente, non eletta e poco trasparente al vertice della Commissione europea, attribuendo la colpa direttamente alla sua presidente, Ursula von der Leyen.
Emily O’Reilly, che da oltre un decennio vigila sulla trasparenza e la responsabilità dell’UE, ha dichiarato al podcast EU Confidential di POLITICO che l’opacità della Commissione è peggiorata nel tempo.
O’Reilly, che lascerà l’incarico a febbraio, ha affermato che nel corso del suo mandato durato 11 anni non ha mai incontrato von der Leyen e che “non si è mai sentita a suo agio” con i “potenti consiglieri” che siedono nel gabinetto del presidente della Commissione. “Consigliori” è un termine tipicamente usato in inglese per indicare i consiglieri di un boss mafioso.
Sono “persone intelligenti, ma non sono state elette”, ha aggiunto.
“La cultura viene sempre dall’alto”, ha detto O’Reilly, riferendosi alla mancanza di trasparenza nell’esecutivo dell’UE. Ha aggiunto che se le informazioni vengono “trattenute per ragioni politiche e quella cultura viene dall’alto, allora sì, probabilmente sono il presidente [von der Leyen] e il suo gabinetto a stabilire la cultura”.
Ha criticato la reticenza della Commissione nel consegnare i documenti, affermando che la tendenza è “preoccupante”.
“Si può capire la frustrazione quando pazientemente per mesi esaminiamo un caso di accesso ai documenti, citiamo la legge [della Corte di giustizia europea], facciamo tutto questo, e loro continuano a dire di no”, ha detto. “È frustrante”.
Emily O’Reilly, che ha svolto il ruolo di garante della trasparenza e della responsabilità dell’UE per oltre un decennio, ha dichiarato al podcast EU Confidential di POLITICO che l’opacità della Commissione è peggiorata nel tempo. | Nicolas Maeterlinck/Belga Mag/AFP tramite Getty Images
Il ruolo dell’ombudsman all’interno dell’UE è quello di sostenere le norme di trasparenza e sradicare possibili conflitti di interesse, anche tra l’industria e le istituzioni dell’UE. Ma i suoi giudizi non sono vincolanti e sono alla mercé delle stesse istituzioni per essere implementati.
O’Reilly, originaria dell’Irlanda e prima donna ombudsman dell’UE, sarà sostituita da Teresa Anjinho, ex ministro della giustizia portoghese. Anjinho è stata approvata dal Parlamento europeo con una votazione a maggioranza.