Un bambino nato nel 2023 riceverà 60 di dosi di 37 vaccini
LE COMUNICAZIONI
“io da piccolo ho fatto tutti i vaccini”…
Con questa frase spesso si liquida la questione vaccinale quasi a volersi pulire la coscienza per rientrare in ciò che comunemente viene considerato “normale”, ma vi siete mai resi conto del numero di dosi proposte ad un bambino nato nel 1980 e uno nato nel 2023?
Di seguito potrete vedere l’offerta vaccinale del 1980 paragonata a quella offerta oggi con il nuovo Piano Nazionale Vaccini 2023-2025.
Ora provate ad immedesimarvi: siete delle neo mamme o dei neo papà nel 1980 e andate dal pediatra per la prima visita dei due mesi. Il Medico vi proporrà gli unici due vaccini obbligatori, un bivalente Difterite e Tetano e l’anti-poliomielite orale Sabin. Questa formula, un inoculo e un vaccino orale, dovrà essere ripetuta altre 4 volte, ai 4 mesi, intorno all’anno e infine tra i 5 e i 7 anni. Con questi unici vaccini eravate considerati “bravi genitori”, 4 punture e 4 vaccini orali per ottemperare agli obblighi di legge, almeno fino al 1992 quando il Ministro della Sanità, Francesco De Lorenzo, dopo essersi intascato una tangente di 600 milioni di lire, non rese obbligatorio anche il vaccino anti-epatite B… ma questo è un altro capitolo.
Nel 1980, se volevate eccedere rispetto ai vaccini obbligatori avevate altre due opzioni a vostra disposizione: all’anno di età potevate far somministrare 1 vaccino contro il Morbillo, un monovalente ormai sparito dal mercato, e per le bambine il vaccino per la Rosolia intorno alla terza media.
Ora veniamo ai nuovi nati 2023 e alla proposta del Governo con il nuovo Piano Nazionale Vaccini 2023-2025: si parte per alcuni bambini con Epatite B alla nascita e si corre subito dopo con esavalente (Difterite, Tetano, Pertosse, Poliomielite, Haemophilus influenzae B e Epatite B) da fare in 3 vaccinazioni a 2 mesi, 4 mesi e 10 mesi, in co-somministrazione con il vaccino contro lo Pneumococco, sempre 3 dosi scadenzate come sopra. Vi diciamo subito che non si sta più a bighellonare e sovente viene co-somministrato anche il vaccino contro il Meningococco B, sempre 3 dosi e sempre entro i 10 mesi di vita, a cui si aggiunge il vaccino orale contro il Rotavirus da fare in 2 o 3 vaccinazioni (dipende dal prodotto scelto se 2 o 3).
Dai 12 mesi si parte con Morbillo, Rosolia, Parotite e Varicella (MPRV) obbligatori e visto che sono gentili, ci aggiungono anche il vaccino Meningococco ACWY (tetravalente) perché, come detto, qua non si perde più tempo. An, si, scusateci, quasi ci dimenticavamo… dal sesto mese di vita parte la vaccinazione antinfluenzale e questa ve la porterete avanti tutta la vita visto che va rifatta ogni anno.
Dai 5 anni si riparte ma non potendo più fare l’esavalente vi proporranno Difterite, Tetano, Pertosse e Poliomielite e decide la Asl se farli separati o uniti, cioè DTP+Polio o DTPa con Polio separata in un vaccino singolo. Ovviamente c’è il secondo richiamo del vaccino MPRV (Morbillo-Parotite-Rosolia-Varicella) e finalmente ci si ferma per un pochino, sempre che non si faccia l’antinfluenzale annuale.
Dai 12 anni si inizia con il vaccino contro il Papilloma Virus ma attenti, se partite giusti sono solo 2 dosi, se ritardate sono 3 dosi a cui si aggiunge il richiamo Difterite, Tetano, Pertosse e Poliomielite. Sempre in questa fase si finiscono i richiami del Meningococco ACWY e del Meningococco B.
Un bambino nato nel 1980 riceveva 14 dosi in 9 o 10 vaccinazioni da 0 a 18 anni mentre un bambino nato nel 2023, nella stessa fascia d’età, ne riceverà 60 di dosi in 37 vaccinazioni e stiamo escludendo situazioni epidemiche anomale e il vaccino Covid-19.
Speriamo che ora vi sia più chiaro che il “”io da piccolo ho fatto tutti i vaccini” non ha senso.
Corvelva Staff
P.S. le associazioni come la nostra nascono negli anni ’90 e già ai tempi denunciavamo la sottostima delle reazioni avverse, la negazione del danno da vaccino e lo facevamo in tempi in cui se non rispettavi la legge, non ti sbattevano il figlio fuori da nidi o materne. Oggi siamo ben oltre il tollerabile.